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Ucraina, arrivate le prime famiglie ospitate dalle Misericordie fiorentine

Adulti e bambini in fuga dalla guerra saranno gestiti secondo i protocolli sanitari sottoponendoli a screening per infezione da covid-19

Profughi dall’Ucraina - © Bumble Dee/Shutterstock

Sono arrivate ieri a Firenze le prime tre famiglie ucraine (in totale 8 persone) ospiti del Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina.

Le persone, in fuga dalla guerra, hanno trovato ospitalità in appartamenti messi a disposizione dalle Misericordie stesse o da liberi cittadini: a coloro che sono giunti a Firenze è stato dato supporto sanitario e la prima accoglienza.

Le Misericordie rilanciano la richiesta di disponibilità per l’accoglienza di famiglie ucraine e per la messa a disposizione di appartamenti o strutture sul territorio regionale: per offrire accoglienza è possibile contattare il numero verde della Sala operativa regionale delle Misericordie 800-927985.

Nel frattempo prosegue la raccolta di farmaci, materiale da medicazione e alimenti non deperibili in modo da poter mandare ai confini dell’Ucraina aiuti concreti alla popolazione.

Ucraina, le indicazioni sanitarie per l’accoglienza dei profughi

Per assicurare un’adeguata assistenza sanitaria ai profughi ucraini in arrivo in Toscana, l’assessorato al diritto alla salute ha già inviato alle aziende sanitarie le prime indicazioni per la presa in carico di adulti e bambini in fuga dalla guerra, che imperversa nel cuore dell’Europa e in uno dei periodi tra i più complessi a causa della pandemia da Covid.

Sulla base delle indicazioni regionali, le aziende sanitarie avranno il compito di sottoporre i profughi, se privi di green pass o certificazione equivalente, a screening per infezione da Covid-19 tramite test diagnostici – tamponi oro/rinofaringei antigenici e molecolari.

Le persone positive e i relativi contatti stretti saranno gestiti secondo i protocolli già esistenti: i casi risultati positivi saranno sottoposti alla misura di isolamento in luoghi dedicati, come previsto dalla normativa in vigore. Gli asintomatici o paucisintomatici, che non necessitano di ricovero ospedaliero, saranno ospitati negli alberghi sanitari.

Dal canto loro, gli operatori dei dipartimenti di prevenzione dovranno verificare lo stato vaccinale e promuovere la vaccinazione anti-Covid in tutte le persone a partire dai 5 anni di età che dichiarino di non essere vaccinate o che non siano in possesso di documentazione che attesti la vaccinazione (compresa la dose di richiamo ‘booster’) per i soggetti dai 12 anni di età.

I dipartimenti di prevenzione sono chiamati, inoltre, ad assicurare le necessarie attività di sorveglianza, prevenzione e profilassi vaccinale anche in relazione alle altre malattie infettive e a garantire iniziative e risposte adeguate in caso di segnalazioni, che arrivassero tramite il numero unico regionale Infosanità 800-556060.

“Il nostro servizio sanitario è coinvolto a tutti i livelli, per assicurare la più ampia assistenza insieme alla protezione civile e al volontariato, che ringrazio di cuore afferma il presidente Eugenio Giani –. D’intesa con le autorità, nazionali e locali, e con il territorio, faremo la nostra parte. Faremo il tampone, per la verifica della sussistenza delle quarantene, e la vaccinazione. Auspico di vaccinare tutti i profughi che arriveranno qui. Ci stiamo muovendo in due direzioni – prosegue – sia per fornire ai profughi tutto ciò di cui hanno bisogno sia per garantire l’assistenza umanitaria in Ucraina, inviando farmaci e presidi sanitari per la popolazione”.

“E’ una lotta contro il tempo, che ci spinge ad agire in fretta per accogliere nel modo migliore tutti i profughi, adulti e bambini, che stanno arrivando in Toscana, bisognosi di sostegno, assistenza e curesottolinea l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini -. Continueremo a dare il massimo, a lavorare in squadra e a tenere alta l’attenzione verso le persone che sono in difficoltà e bisognose di aiuto. Il gran cuore della Toscana è noto a tutti. Faremo del nostro meglio come sempre”.

 

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