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Ucraina, profughi accolti a Prato e Lucca. Betori: “Urgente lavorare per la pace”

Una Toscana sempre più accogliente: 324 profughi accolti a Prato, 160 a Lucca. Il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, chiede di lavorare per la pace “necessaria per l’Ucraina e per tutti i popoli del mondo”

Monsignor Giuseppe Betori

Prosegue la solidarietà della Toscana. A oggi, infatti, 160 profughi sono stati ospitati dalla diocesi di Lucca (dove ci sono ben 270 privati che hanno messo a disposizione la propria casa), mentre sono 324 i cittadini ucraini complessivamente presenti nella provincia di Prato (tra cui 156 minori, per cui prosegue l’inserimento nelle scuole).

L’appello

“Chi ha responsabilità politiche e diplomatiche lavori per arrivare a una pace urgente e quanto mai necessaria per l’Ucraina e per tutti i popoli del mondo, anche per il popolo russo” ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nell’omelia pronunciata alla messa per la celebrazione dell’Annunciazione del Signore nella basilica di Santissima Annunziata a Firenze. “Facendo oggi memoria dell’inizio della vita umana del Figlio di Dio non possiamo non portare nel cuore e nella preghiera le vite umane che la guerra violentemente recide, in specie quelle dei bambini e quelle delle donne che portavano nel loro grembo una nuova vita”.

Insieme al Papa

Betori ha parlato di guerra scatenata in questi giorni contro la libertà e l’identità di un popolo, quello ucraino. Verso di esso va la nostra compassione e la condivisione degli ideali di democrazia e di dignità umana che esso rappresenta e che coraggiosamente difende a prezzo di tanta sofferenza”. “Ci affidiamo a Maria – ha concluso – e con il Papa tra poco affideremo a lei il mondo e in particolar modo i popoli nella guerra, perché i cuori si convertano al mistero della potenza umana del dono, che riavvicina gli uomini e semina fraternità dove l’odio ha tutto travolto. Alla protezione di Maria consegniamo il rinnovamento del mondo nella giustizia e nella pace” ha detto infine l’arcivescovo di Firenze, che si è unito a papa Francesco per l’Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina.

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