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“Utopia/Dystopia”: gli studenti del Polimoda riflettono sul futuro della moda sostenibile

L’esposizione che si è tenuta a Villa Favard ha proposto sculture, abiti, video, suoni e progetti multi-sensoriali per far riflettere l’audience su tutti i possibili scenari futuri nel mondo della moda

A conclusione della prima edizione del master in Sustainable Fashion, inaugurato ad aprile 2021, gli studenti del Polimoda hanno studiato il tema della sostenibilità attraverso una mostra che si è tenuta nella storica sede di Villa Favard, nel cuore di Firenze.

La mostra “Utopia/Dystopia” è stata realizzata con un approccio “minimal waste”, senza sprechi e nell’ottica di dare nuova vita ai materiali utilizzati: in esposizione sculture, abiti, video, suoni e progetti multi-sensoriali, per far riflettere l’audience su tutti i possibili scenari futuri nel mondo della moda, positivi, negativi/utopici e distopici.

Utopia/Dystopia è stata realizzata come progetto speciale nell’ambito del master in Sustainable Fashion, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sul pensiero sostenibile e promuovere un futuro più responsabile nell’industria della moda.

Ogni fase del progetto è stata curata e portata avanti dagli studenti, dalla comunicazione al budget, alla creazione delle opere d’arte. L’esposizione pone l’attenzione su due messaggi principali: La distruzione, rappresentata attraverso i modi in cui il sistema sta contribuendo alla devastazione del pianeta mettendo a rischio vite umane; La bellezza, rappresentata attraverso l’armonia della natura, messa in luce mostrando alcune possibili soluzioni all’attuale crisi ambientale.

L’esposizione si compone di 10 opere d’arte, incentrate sui principali pilastri della sostenibilità: ambiente, società, economia, cultura, innovazione e tecnologia.

Il percorso espositivo è strutturato come un’esperienza interattiva che offre uno stimolo a diversi sensi percettivi: vista, suono e tatto.

Gli studenti hanno creato opere d’arte in una varietà di diversi materiali naturali, inclusi cristalli bio-fabbricati e un’argilla non convenzionale, lavori di artigiani locali e capi realizzati con tecniche di design a scarto-zero.

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