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I Live Club come rovine archeologiche nel progetto fotografico “OFF” di Valentina Cipriani

Con i suoi scatti Valentina Cipriani vuole aprire un dialogo per riflettere sul valore culturale e sociale della musica dal vivo

Fino a febbraio 2020 Valentina Cipriani, giovane fotografa di Firenze, passava da un concerto all’altro facendo quello che più le piace, cioè fotografare i musicisti. Poi è arrivato il primo lockdown a causa della pandemia di Covid, e da allora niente è più stato lo stesso.

“È stato un periodo molto frustrante per me,ci ha raccontato Valentinaho vissuto la musica dal vivo prima come spettatrice, poi come fotografa ormai da molti anni. Interrompere così bruscamente la mia attività per me è stato un duro colpo. Mi ricordo ancora benissimo il mio ultimo concerto dal vivo, i Big Thief a Bologna. Il giorno dopo in Italia hanno chiuso tutto. Da lì si è creata questa situazione di sospensione”

Così è nato “OFF” un progetto fotografico interattivo con il quale Valentina Cipriani vuole aprire un dialogo per riflettere sul valore culturale e sociale della musica dal vivo.

Si tratta di una serie di scatti realizzati all’interno di alcuni dei live club italiani che sono stati chiusi a causa della pandemia.

“Secondo me la formula in cui si sono svolti i concerti negli ultimi mesi, quando si sono svolti, si è ridotta a mera fruizione musicaleprosegue Valentina CiprianiQuella che è la parte più forte di un concerto, lo scambio, quell’alchimia che si crea tra chi è sul palco e il pubblico è mancata. Il mio progetto si concentra sui live club sia perchè sono quelli che hanno sofferto di più, sia perchè sono i luoghi di fruizione che io preferisco proprio perchè si crea questa energia che nei concerti più grandi non si trova, questo rapporto diretto tra musicista e pubblico e anche all’interno del pubblico.”

OFF, Valentina Cipriani

Il progetto

La pubblicazione è divisa idealmente in tre capitoli e accompagna lo spettatore attraverso un climax molto intenso, un racconto per immagini fortemente immersivo che vuole raccontare il silenzio forzato dei luoghi della cultura musicale italiana.

Nella prima parte le foto dei locali vuoti sono affiancate a quelle di resti archeologici, una provocazione che trova il suo senso nella frase di apertura: “Un popolo che non è in grado di preservare la propria cultura, sta già camminando sulle proprie macerie”.

Il secondo capitolo diviene da subito più interattivo ed immersivo: introdotto da due pagine nere e una scritta bianca (SILENZIO), si apre poi mostrando le immagini di un tempo non troppo lontano – eppure così distante – in cui ci si poteva scambiare ancora sudore e respiro ai concerti.

Il terzo ed ultimo capitolo (FRASTUONO) contiene la voce di chi la musica dal vivo la fa ma anche quella di chi la segue e che, come un’eco, continua ad abitare quegli spazi vuoti che aspettano solo di essere riempiti di nuovo.

“All’inizio non avevo un’idea chiara su cosa le foto sarebbero diventate racconta Valentina- avevo l’urgenza di fotografare questi luoghi. Mi sembrava la cosa più naturale. Ero abituata a fotografarli pieni, in quel momento volevo fotografare il vuoto, anche per semplice documentazione di un periodo storico unico. Questo è un settore che è sempre stato alle regole. Io ai concerti ho sempre visto rispettare la sicurezza, le norme, nonostante questo è come se ci fosse stato un accanimento, una situazione punitiva non si sa causata da cosa.”

OFF, Valentina Cipriani

“Fotografare questi luoghi privi della vita che li abita di solito mi ha ricordato delle rovine archeologiche. Quando ho fatto queste foto avevo la sensazione di camminare su resti di civiltà antiche, come quando sei in un luogo in cui sei in grado di percepire quello che c’è stato prima, ma ora non c’è più. Una sensazione di scomparsa della vita.”

L’inizio dell’autunno è il periodo in cui di norma i live club riaprono dopo il fermo estivo. Quest’anno, a 19 mesi di distanza dal Decreto Legge che ne ha disposto la chiusura, non esistono ancora prospettive certe di riapertura. Nel frattempo molti locali hanno dovuto chiudere definitivamente i battenti e quelli che sono sopravvissuti difficilmente riusciranno ad affrontare un’altra stagione di divieti.

“Con il nuovo decreto hanno di nuovo dimostrato di non conoscere niente di questo settore. I ministri che scrivono i decreti sono le classiche persone che l’unico concerto che hanno visto nella loro vita è la Traviata. Adesso è possibile fare concerti al 100% ma il problema è che i concerti si svolgono nei palazzetti che hanno capienza limitata, oppure in club che sono registrati come discoteche. Nella pratica i concerti in piedi a capienza piena non credo sarà possibile farli. Qualche giorno fa c’è stato un evento di Rockit al Magnolia di Milano con la gente in piedi, ma era a capienza limitata. Bisogna capire che se tu metti la capienza al 50% un locale non riesce ad aprire perchè non copre neanche le spese. I biglietti per i concerti sono già lievitati tantissimo. Se prima una serata costava 10 euro, adesso costa 25, un giovane quanti concerti potrà permettersi? Se prima ne faceva 4 al mese, adesso magari ne fa uno”.

Dove trovare “OFF”

L’opera interattiva di Valentina Cipriani è disponibile online su www.valentinacipriani.com.

 

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