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Viaggio nel tempo: Amedeo Bassi il tenore toscano dalla voce d’acciaio

Francesco Giorgi Direttore artistico del Festival Amedeo Bassi – La Voce che si svolge da 11 anni a Montespertoli ci racconta la vita di questo grande cantante toscano

A Montespertoli, in Piazza Niccolò Machiavelli, si trova il Museo Amedeo Bassi dedicato a un tenore toscano di inizio secolo, forse poco noto anche agli stessi toscani. Amedeo Bassi è nato in questa piccola città toscana il 29 luglio del 1872 e ha debuttato come sostituto al Teatro del Popolo di Castefiorentino nel 1897 con l’opera Ryu Blas. Dopo questo inizio ‘in sordina’ la sua vita sarà costellata di successi e viaggi in tutto il mondo, a volte anche al fianco di uno dei suoi più illustri colleghi il tenore Enrico Caruso.

“Amedeo Bassi e Enrico Caruso sono entrambi esponenti della voce italiana lirica di inizio Novecento. – ci ha racontato Francesco Giorgi direttore artistico del Festival ‘Amedeo Bassi -La Voce – Entrambi hanno debuttato in Inghilterra e entrambi hanno cominciato a registrare dischi sul finire dell’800 con le arie delle più famose opere italiane. Però c’è da dire che al tempo la voce di Amedeo Bassi era preferita a quella di Caruso. Basta andare a leggersi le cronache dei critici dell’epoca che diceva che aveva una voce d’acciaio, con uno squillo argentino, preziosa come l’oro. Se andate ad ascoltare le registrazioni, che si trovano anche su youtube, potrete sentire questa voce molto duttile, morbida, chiara. Se mettete a confronto la voce di Amedeo Dutti con Caruso sentirete subito la differenza. La chiarezza della voce di Bassi risulta subito all’orecchio. Proprio per questo quando Puccini scrisse La fanciulla del West, nella scelta a chi dare la parte principale del protagonista dell’opera scelse proprio Amedeo Bassi, per la freschezza della sua voce.”

“Amedeo Bassi al tempo si è misurato con tutti gli autori che erano a lui contemporanei come Puccini, Mascagni, Leoncavallo, Giordano, Donizetti e poi è diventato un esponente di spicco in Italia per l’interpretazione di Wagner. Ci si ricorda di lui per il Parsifal. Nel museo a Montespertoli ci sono ancora i costumi di alcune opere a cui lui ha partecipato. Quindi è stato pian piano ingiustamente un po’ dimenticato ma alla sua epoca ha goduto di grande fama e grande successo. Una cosa che a me fa riflettere è il fatto che lui è partito da un piccolo paesino come Montespertoli nella campagna toscana per andare poi a cantare sui palchi di tutto il mondo, dal Sudamerica agli Stati Uniti, in tutta Europa. Viaggi che erano vere e proprie avventure, le tournèe erano molto più rischiose di oggi e duravano anni. La sua carriera si estende fino al primo dopo guerra. Se misuriamo la quantità di interpretazioni è veramente impressionante, rispetto al tempo in cui viveva.”

Cosa può dirci sulla sua vita privata?

Rina Ceppi era la parte musicale della coppia, era una vera virtuosa del pianoforte, lei e Amedeo si sono innamorati anche dal punto di vista artistico. Si sono sposati nel 1899 e hanno avuto tre figli. Però ci sono anche voci su amanti e scappatelle, un figlio illegittimo. Diciamo che Amedeo Bassi qualcosa ha combinato.

Cosa resta oggi di Amedeo?

Nel Museo a lui dedicato a Montespertoli sono conservate le registrazioni, delle melodie da lui cantate c’è una saletta apposita dove si può ascoltare la voce di Amedeo Bassi. Nel museo c’è anche la caricatura che Enrico Caruso realizzò per lui, quando erano insieme a Londra. Sono conservati tutti gli spartiti, i grandi volumi con tutti i ritagli di giornale con la rassegna stampa. In Toscana resta anche una villa a Giogoli con una torretta che in tenore si fece costruire.

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