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Vicchio comune capofila del progetto europeo che promuove lo smart working rurale

L’obiettivo è quello di mettere a sistema luoghi pubblici e privati dove lavorare in smart working, attirando così nel Mugello lavoratori e nomadi digitali e abbattere l’impatto ecologico degli spostamenti

Smartworking a Vicchio - © DALL-E

Vicchio, comune nel Mugello diventerà il primo “laboratorio” per un progetto europeo dedicato allo smart working. Grazie a questa iniziativa sarà possibile lavorare in una casetta di legno nel bosco, in un b&b o in agriturismo in campagna, in uno studio nel centro storico, direttamente dalla bottega di un artigiano o dalla biblioteca.

L’iniziativa nasce grazie al progetto europeo BLUE SAMM (Blueprints for Local Green Deal in Small and Medium Municipalities), di cui Vicchio è capofila, che promuove un “coworking rurale diffuso” vede la partecipazione di otto enti internazionali: quattro italiani, due austriaci e due croati. Il progetto BLUE SAMM è finanziato dalla Commissione Europea con circa 200 mila euro.

La pandemia ci ha fatto scoprire stili di vita nuovi – spiega l’assessora regionale all’ambiente Monia Monnila lotta al Covid ci ha costretti a cambiare abitudini o punti di vista consolidati e ha mostrato che in molti casi le persone possono lavorare da casa, o comunque da luoghi diversi rispetto alla consueta postazione negli uffici aziendali, senza perdere in produttività. Lo smart working oggi è molto diffuso e apprezzato, anche perché permette di conciliare meglio ritmi di vita e di lavoro, diminuire gli spostamenti, contribuisce ad abbattere le emissioni inquinanti. Questo si apprezza ancora di più nelle piccole aree urbane di zone rurali e decentrate, spesso ancora prive di servizi tecnologici. Il progetto BLUE SAMM ha l’ambizione di voler fare di queste aree l’anello di congiunzione con le aree metropolitane, mettendo a disposizione spazi pubblici e privati adeguati a realizzare un “rural coworking” diffuso sul territorio”.

Attraverso una piattaforma digitale sarà possibile individuare gli spazi messi a disposizione da privati e dalla pubblica amministrazione. Qui si potranno svolgere svariate attività lavorative (dallo smartworking, all’artigianato locale, al giardinaggio, alle attività culturali), attirando sia nomadi digitali che altre tipologie di lavoratori da remoto. In questo modo il progetto mira ad attrarre sia turisti e lavoratori digitali che abbattere l’impatto ecologico degli spostamenti fuori comune per lavoro. In entrambi i casi verrà generato indotto sul territorio.

Vicchio, insomma, si muove verso una società post-carbonio, green, dando avvio a quella che sarà la prima esperienza a livello europeo che prova a adeguare le linee guida sulla sostenibilità ambientale alla portata delle piccole municipalità. Dalla Toscana, poi, il testimone passerà alla municipalità croata di Varaždin, partner del progetto che eseguirà il beta test del nuovo sistema di local green deal.

Stiamo facendo passi decisi per una comunità più green, dalle energie rinnovabili alla mobilità elettrica ad esempio – sottolineano il sindaco di Vicchio, Filippo Carlà Campa e l’assessore ai gemellaggi Sandra Pieri -, e lo facciamo anche con questo progetto pilota che ha ottenuto un finanziamento europeo. Le particolarità: promuovere il coworking e condividere spazi, coinvolgere cittadini, associazioni e aziende, valorizzare il territorio, ridurre gli spostamenti, essere più sostenibili, con un format esportabile”.

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