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Vie e piazze intitolate alle donne, a Capannori la toponomastica si declina al femminile

Ogni 100 strade dedicate a uomini, poco più di sette sono intitolate alle donne e la metà sono sante e martiri. A Capannori saranno gli studenti a proporre i nomi femminili

Cartello vuoto - © Ulrike Leone / Pixabay

Coinvolgere gli studenti delle classi prime e seconde delle scuole secondarie di primo grado di Capannori (Lucca) nella riscoperta delle donne significative della comunità locale con l’obiettivo di intitolare loro strade, piazze e altri luoghi pubblici in occasione del bicentenario del Comune, che ricorrerà nel 2023.

È questo l’obiettivo di un nuovo progetto dedicato alla toponomastica femminile promosso dall’amministrazione comunale e dalla Commissione Pari Opportunità in collaborazione con i quattro istituti comprensivi del territorio, che prenderà il via nei prossimi giorni e coinvolgerà una decina di classi.

La ricerca

Questo originale percorso culturale prenderà le mosse dalla lettura in classe di un testo di Maria Grazia Anatra intitolato “Una strada per Rita”, che darà lo spunto agli studenti per dare avvio a ricerche sulle donne che hanno avuto un ruolo importante a Capannori, ad esempio attraverso interviste ai nonni, alle donne del proprio paese e ricerche d’archivio. Sarà la stessa autrice ad andare nelle classi coinvolte spiegando com’è nata e con quali obiettivi l’idea di scrivere questo volume, suggerendo anche con quali metodologie gli studenti potranno individuare figure femminili di spicco per la storia di Capannori a cui intitolare spazi pubblici.

Toponomastica femminile a Capannori – © Comune di Capannori

Il progetto è stato presentato dall’assessore ai diritti Serena Frediani e dalla presidente della Commissione Pari Opportunità Alice Pani. Con loro Maria Grazia Anatra, presidente di ‘Woman to be’ e tra le fondatrici dell’associazione “Toponomastica femminile”, i dirigenti scolastici Ester Fagni (Istituto Comprensivo Capannori), Gioia Giuliani (Istituto Comprensivo Camigliano), Maria Rosa Capelli (Istituto Comprensivo San Leonardo in Treponzio), Nicola Preziuso (Istituto Comprensivo Lammari-Marlia) e i docenti Sara Fisicaro (Lammari), Elena Barbuti e Francesca Cappucci (Capannori), Davide Papini, Eleonora Petracchi e Silvia Prosperi (Camigliano).

“Intendiamo educare alle differenze e al rispetto dei generi i più giovani promuovendo la cultura della parità di genere”

Educare al rispetto dei generi

“È con soddisfazione che annunciamo l’avvio di questo percorso partecipativo con le nuove generazioni per individuare figure femminili che hanno avuto un ruolo importante nella storia del nostro territorio al fine di ricordarle e valorizzarle intitolando loro luoghi pubblici” hanno spiegato l’assessore Frediani e la presidente della Commissione Pari Opportunità Alice Pani.

L’obiettivo è sviluppare la toponomastica femminile, poiché gli spazi pubblici intitolati alle donne, non solo a livello locale ma anche nazionale, sono davvero pochissimi rispetto a quelli intitolati agli uomini. Un divario che crediamo sia importante iniziare a colmare per dare il giusto riconoscimento a tutte le donne che in vari settori, hanno contribuito, con il proprio impegno e le proprie competenze, a rendere migliore la società dedicando loro strade, piazze ed altri spazi pubblici in occasione del bicentenario del nostro Comune. Con questo progetto allo stesso tempo intendiamo educare alle differenze e al rispetto dei generi i più giovani promuovendo la cultura della parità di genere tra le nuove generazioni. Ringraziamo i dirigenti scolastici e i docenti coinvolti nel progetto per la loro preziosa collaborazione”.

“Agli occhi dei bambini e delle bambine chi non viene mai nominato semplicemente non esiste”

Contro le discriminazioni

Secondo una ricerca effettuata dall’associazione “Toponomastica femminile”, ogni 100 vie e piazze dedicate a uomini, poco più di sette sono intitolate a protagoniste femminili, di cui il 50-60% è rappresentato da madonne, sante e martiri.

“Ricordiamo questa semplice constatazione” ricorda Maria Grazia Anatra. “Agli occhi dei bambini e delle bambine, chi non viene mai nominato, semplicemente non esiste. Credo sia arrivato il momento di restituire riconoscimento a chi, pur essendosi distinta nei vari campi, per il fatto di appartenere al genere femminile, è stata ingiustamente penalizzata e discriminata”.

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