Enogastronomia/

Vino e trasparenza: arriva la app My Story contro le falsificazioni

L’azienda Ruffino di Pontassieve è tra le tre imprese agricole pioniere in Italia del nuovo metodo che tutela la specificità del vino italiano

Far riconoscere la qualità del vino made in Italy a denominazione d’origine e valorizzare il primato di certificazioni e controlli che scandiscono il lavoro nelle cantine italiane. È questo l’obiettivo delle prime applicazioni nel vigneto Italia di My Story, app narrante messa a punto dall’ente di certificazione internazionale Dnv Gl e adottata da tre pionieri, tra cui l’azienda vinicola Ruffino di Pontassieve, insieme a Ricci Curbastro in Franciacorta e la cantina pugliese Torrevento.

Una vera e propria operazione trasparenza, una sorta di registro telematico ma non falsificabile come fosse scritto su pietra scelto da questi tre importanti brand, presenti sia sul mercato italiano che estero, per valorizzare il costante impegno delle eccellenze produttive italiane nel garantire l’origine e le specificità dei loro prodotti.

“Spesso le nostre eccellenze Doc sono imitate all’estero – ha lamentato Sandro Sartor, amministratore delegato della Ruffino – con etichette tarocche. Mi sono dovuto difendere presso una corte federale Usa per un danno di immagine causato da un sito che ci imitava col falso brand Rufino. Con questa applicazione vogliamo rinsaldare la fiducia in chi sceglie la qualità del bere italiano”.

“L’idea vuole restituire valore – ha concluso Luca Crisciotti, ceo di Dnv Gl – al patrimonio vitivinicolo italiano mettendo in luce la storia produttiva e l’attenzione alla sicurezza alimentare. Una rivoluzione del mondo della certificazione per ridare fiducia al consumatore e facilitare, grazie a info immediatamente disponibili sul proprio smartphone, le scelte d’acquisto”.

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