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Vino, il Chianti cresce nelle vendite e supera i livelli pre-Covid

A maggio, il Consorzio Vino Chianti registra un incremento del 14%  rispetto allo stesso periodo del 2020 e un più 8% sul periodo gennaio-maggio del 2019

vino Chianti

Le vendite reggono, anzi aumentano, e il Chianti cresce anche rispetto ai livelli pre-Covid. Buone notizie per il settore vitivinicolo, che guarda al futuro con più ottimismo. Al 31 maggio il Consorzio Vino Chianti registra un più 14% di vendite rispetto allo stesso periodo del 2020 e un più 8% sul periodo gennaio-maggio del 2019, quindi prima della pandemia. I numeri sono stati resi pubblici nel corso dall’assemblea del Consorzio.

C’è però da fare una precisazione: le vendite sono concentrare sulle aziende che vendono nella grande distribuzione mentre tutte quelle che sono sul canale Horeca – come ristoranti e enoteche –  hanno visto le vendite azzerate. “Nei prossimi mesi vedremo, quando riapre il canale Horeca, se questo incremento verrà poi suddiviso tra i vari canali. Se la grande distribuzione continuerà ad avere questi trend di vendita allora il risultato sarà anche migliore. Su questo ci saranno delle belle sorprese da settembre in avanti”, scommette il presidente del Consorzio, Giovanni Busi.

Giovanni Busi

“Ridurre del 15% le rese produttive per sostenere i livelli dei prezzi”

Tra le questioni emerse in assemblea anche la richiesta di riduzione del 15% delle rese massime produttive per la vendemmia 2021 “per continuare in questa fase di riequilibrio dell’offerta con la domanda – spiega Marco Alessandro Bani, direttore del Consorzio Vino Chianti – È una scelta che impone sacrifici al mondo della produzione, ma ci si augura possa permettere di mantenere i prezzi del vino sfuso a un livello tale che sia comunque garantita la remuneratività della parte della filiera che produce vino sfuso”.

La riduzione delle rese, dunque, è stata richiesta nonostante i risultati positivi dei primi cinque mesi del 2021. Il presidente Giovanni Busi, ha spiegato che “quest’anno abbiamo un magazzino leggermente superiore al 2019, per questo c’è la decisione sulla riduzione della vendemmia 2021. Dall’altra parte ci sono segnali molto positivi perché sono alcuni mesi che stiamo facendo un incremento a doppia cifra sull’anno precedente”.

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