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Violenza sulle donne, la Regione aiuta le vittime a ricostruirsi una vita partendo dal lavoro

Stanziati 420mila euro per la formazione, l’orientamento e l’inserimento lavorativo. Due i bandi regionali attivati, aperti fino a settembre 2022. Il presidente Giani: “Vogliamo dare loro una prospettiva futura”

Violenza sulle donne

Tornare alla vita dopo la violenza, ripartendo anche dal lavoro. Si apre così un percorso di reinserimento sociale, prima ancora che lavorativo, per le donne che hanno subito abusi fisici e psicologici grazie al progetto attivato dalla Regione Toscana e dall’Agenzia regionale per l’impiego (Arti).  Sono due le misure a sostegno dell’autonomia finanziate con un primo stanziamento regionale di circa 420mila euro.

“Di fronte alla violenza di genere – afferma il presidente della Regione Toscana Eugenio Gianile istituzioni non possono soltanto limitarsi a condannare, ma devono lavorare duramente sul piano educativo e culturale e mettere in campo azioni efficaci e concrete per dare più forza alle donne. La nostra priorità deve essere quella di offrire una prospettiva, perché è anche attraverso la fiducia nel futuro che possiamo combattere il silenzio e aiutare le donne a liberarsi denunciando le violenze che subiscono”.

Due percorsi per aiutare le donne a ricominciare una nuova vita

Già sperimentati con successo nel biennio 2018-2019, i due interventi sono stati riconosciuti come buona pratica dalla Commissione europea e dal Cnr.

La prima misura attivata dalla Regione prevede contributi diretti individuali destinati all’orientamento, all’accompagnamento al lavoro o all’attivazione di un tirocinio, l’inserimento in percorsi formativi e consulenza all’autoimpiego.I contributi saranno erogati sia sotto forma di indennità di partecipazione (pari a 500 euro una tantum) sia come indennità per la frequenza di percorsi formativi (per una cifra massima di 2700 euro a seconda del percorso prescelto).

A supporto dei percorsi formativi e di accompagnamento al lavoro potranno essere erogati anche contributi supplementari (per un massimo di 1000 euro). Sono previsti anche contributi a sostegno della mobilità geografica, attraverso rimborsi forfettari per  trasporti e  contributi a sostegno della conciliazione vita-lavoro tramite voucher per l’acquisto di servizi rivolti a figli minori di 13 anni o in condizioni di non autosufficienza e disabilità.

La seconda misura sostiene invece tirocini di orientamento, formazione e inserimento lavorativo promossi dai Centri per l’impiego della Regione Toscana, cooperative sociali o altri enti del terzo settore. In questo caso il contributo, che non potrà superare 500 euro mensili (per un minimo di 2 mesi e un massimo di 12), verrà erogato ai soggetti che ospitano il tirocinio.

Come si ottengono gli aiuti

Per fruire delle due misure sono stati pubblicati due avvisi pubblici tramite Arti-Agenzia regionale toscana per l’impiego, che rimarranno aperti fino al 30 settembre 2022. Tra i requisiti per l’accesso ai contributi: la residenza o il domicilio in Toscana; la presa in carico e l’inserimento in percorsi di protezione dalla violenza certificati dai Servizi Sociali territoriali o dai Centri antiviolenza o dalle Case Rifugio, lo stato di disoccupazione e la stipula di un Progetto per l’occupabilità presso un Centro regionale per l’impiego.

“Il lavoro è cruciale per l’autonomia delle donne, e lo è ancora di più nel caso di vittime di violenza – afferma l’assessora regionale alla formazione, lavoro e pari opportunità Alessandra Nardini Abbiamo configurato i due nuovi avvisi facendo tesoro dell’esperienza di quelli precedenti, cercando di valorizzare punti di forza e superare le criticità che si erano presentate. Suggerimenti utili sono arrivati grazie ad un monitoraggio costante e partecipativo che ha visto il coinvolgimento degli stessi Centri Impiego, dei Centri Antiviolenza e dell’intero Tavolo Regionale contro la violenza”.

Per favorire la più ampia partecipazione a queste due opportunità, sono in programma momenti di confronto territoriali a distanza, almeno uno per provincia, tra Centri per l’Impiego, Centri Antiviolenza (CAV), Servizi sociali e Socio-sanitari territoriali e Consigliere di Parità provinciali. Verranno inoltre organizzati incontri con datori di lavoro privati, soggetti del terzo settore, associazioni di categoria, consulenti del lavoro per individuare futuri sbocchi occupazionali per le donne coinvolte nei percorsi.

Grazie ai precedenti avvisi, sono state 293 le donne beneficiare dei contributi diretti, 82 videro riconosciuto il sostegno per il percorso di tirocinio. A trovare un lavoro furono in 96.

Per informazioni:  055 19986187-279; po.tirocini@arti.toscana.it oppure po.donne@arti.toscana.it

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