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Vino, con 700 soci nasce la più grande cooperativa di Toscana

Si chiamata Vivito, ovvero “Vini di viticoltori toscani”. Due cantine cooperative della Val d’Elsa verso la fusione. Oltre 105 mila quintali di uva lavorata e un valore della produzione di 12,5 milioni

Vino, Cantina Sociale Certaldo - © Cantina Sociale Certaldo

Con oltre 105 mila quintali di uva lavorata e un valore della produzione che raggiunge i 12,5 milioni di euro, i soci delle cantine cooperative di Certaldo e Poggibonsi, circa 700, danno vita alla più grande aggregazione regionale di viticoltori: Vivito s.c.a, acronimo di “Vini di viticoltori toscani”.

Un soggetto cooperativo in grado di valorizzare le eccellenze delle principali denominazioni toscane: Chianti, Chianti Classico e Vernaccia di San Gimignano oltre a numerosi Igt. Le produzioni spaziano dal territorio del Chianti fiorentino e senese fino alla Maremma grossetana garantendo alla filiera significativi volumi di vino prevalentemente sfuso.

La fusione

I soci hanno deliberato all’unanimità il progetto di fusione tra le due cantine cooperative valdelsane, aderenti a Legacoop Toscana, ovvero tra la Cantina Sociale di Certaldo e la Cantina Colline del Chianti di Poggibonsi in cui era già confluita la storica Cantina di Geggiano, perla del Chianti Classico bandiera della tradizione cooperativa promossa dalla figura del senese Ranuccio Bianchi Bandinelli, intellettuale ed illuminato latifondista che donò parte dei possedimenti a mezzadri e coloni.

Ai 1250 ettari di superfici vitate dei soci, si aggiungono gli oltre 400 ettari di proprietà delle aziende agricole di Montagnana (in provincia di Firenze) e Scarna (in provincia di Siena) portate in dote a Vivito dalla fusione delle due cantine.

Gli amministratori e presidenti delle due cooperative, ovvero Davide Ancillotti e Malcolm Leanza, sono riusciti a portare le rispettive aziende verso un unico soggetto che può contare su un patrimonio netto di 9,5 milioni di disponibilità liquide per 2,2 milioni e di un valore della produzione pari a 12,5 milioni a fronte di 1,7 milioni di capitale sociale, 0,5 milioni di debito verso i soci e nessun debito verso banche.

Vivito, l’assemblea dei soci

Il piano di sviluppo

Tutto questo a partire da un progetto industriale che guarda al futuro. Per questo è prevista la riqualificazione dello stabilimento di Poggibonsi per un investimento di 700 mila euro, è previsto l’acquisto di macchinari per avere sfuso con ottimi parametri per circa 180mila euro di investimenti, sono previsti reimpianti nelle vigne, investimenti sulle aziende agricole e formazione al personale.

Si tratta di un percorso progettuale, iniziato prima della pandemia, per cui non sussistono elementi di necessità: entrambe le strutture operano infatti con un margine remunerativo e senza debiti

“Si tratta di un progetto di fusione importante che coinvolge due cantine molto radicate sul territorio e getta le basi per la costituzione di un nuovo soggetto cooperativo solido” afferma il presidente di Legacoop Toscana, Roberto Negrini. “La realtà che nasce parte da numeri significativi, anche sul piano della base sociale, ed è in grado di crescere ancora: un segnale positivo per il settore vitivinicolo”.

Soddisfatti anche i due presidenti. “Il primo e più importante passo è stato compiuto in vista dell’atto finale fissato per il prossimo dicembre” fa notare Davide Ancillotti, indicato come il presidente in pectore di Vivito. “Si tratta di un percorso progettuale, iniziato prima della pandemia, per cui non sussistono elementi di necessità: entrambe le strutture operano infatti con un margine remunerativo e senza debiti. Sono evidenti gli elementi di opportunità che vanno a beneficio dei soci conferitori e finanziatori delle due organizzazioni i quali potranno contare su più stabilimenti, su un maggiore potere d’acquisto e stoccaggio, su una maggiore capacità logistica e finanziaria. In sintesi, su maggiori possibilità di reddito. Personalmente ringrazio i soci che, confermando la fiducia nel mio operato, mi consentono di tornare con entusiasmo a quello che considero il mio ruolo più calzante ovvero quello di produttore primario di uva e vinificatore: il primo anello della filiera vitivinicola quello che funge da collettore tra il vignaiolo ed il tino”.

Vivito, l’assemblea dei soci

La nuova sede

Vivito avrà sede legale a Certaldo (Firenze), luogo dello stabilimento maggiore, ed avrà altre tre unità produttive ovvero quella di Poggibonsi (Siena) all’uscita di Colle-Sud sulla superstrada Siena-Firenze, che unitamente ai terreni in produzione ricade sui tre comuni di Poggibonsi, Colle val d’Elsa e Monteriggioni, quella di Geggiano nel Comune di Castelnuovo Berardenga e quella di Montagnana a cavallo tra il Comune di Montespertoli e di San Casciano Val di Pesa.

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