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Il Volto Santo di Lucca è originale e più antico: la scoperta arriva col carbonio 14

Nuove indagini sul crocifisso in legno svelano che è databile tra l’VIII e il IX secolo e non una copia più tarda dell’originale andato perduto: è quindi la scultura lignea più antica dell’Occidente

Volto Santo

Una scoperta straordinaria per gli storici dell’arte e anche per i lucchesi, da sempre devoti al celebre Volto Santo. La scultura lignea è stata sottoposta per la prima volta ad indagini diagnostiche con il carbonio, da cui è emerso un risultato eclatante: l’opera è databile tra l’VIII e il IX secolo. È la conferma che si tratta del primo e unico Volto Santo, che un antico testo creduto leggendario affermava essere arrivato a Lucca nel 782 d.C. e non di un’opera del XII secolo, replica di un originale più antico andato perduto, come gli studi di storia dell’arte ritenevano finora.

Alla luce dei nuovi dati, il Volto Santo di Lucca è la più antica scultura lignea dell’Occidente. L’indagine diagnostica è stata avviata per le celebrazioni per i 950 anni dalla rifondazione della Cattedrale lucchese. L’opera è una delle icone più venerate della cristianità: il suo culto nel Medioevo si estese a tutta Europa. 
Gli esami a cui la scultura è stata sottoposta sono stati eseguiti nella sede di Firenze dell’istituto nazionale di Fisica nucleare e hanno interessato tre campioni di legno del Volto Santo e un frammento di tela applicata sulla superficie lignea.

Volto-Santo-Lucca

L’annuncio della scoperta è stato dato oggi a Lucca dall’Opera del Duomo: il Volto santo è custodito nella Cattedrale intitola a San Martino. Per l’arcivescovo della città toscana, monsignor Paolo Giulietti, il Volto Santo “è un memoriale che affonda le sue origini nell’antichità, come l’annuncio di oggi ci conferma, e che ha lasciato tracce indelebili nella cultura, nella spiritualità di Lucca e dell’intero continente”.
Simbolo della città di Lucca il crocifisso ligneo fu oggetto fin dall’antichità di un flusso ininterrotto di pellegrinaggi e di una serie di repliche tuttora visibili in vari territori del continente. Tale era la sua fama, si spiega, che in Inghilterra, nel 1087, il re Guglielmo II prestava solenne giuramento in nome del Volto Santo e anche Dante lo citerà più tardi nella Divina Commedia.

Per Annamaria Giusti, consulente scientifica per le Celebrazioni della Cattedrale di Lucca, “l’accertata antichità” del Volto Santo “chiude l’annoso e controverso problema sull’epoca di esecuzione di quest’opera, che ora possiamo considerare la più antica scultura lignea dell’Occidente arrivata fino a noi”. “La presenza del Volto Santo nella cattedrale – dice don Mauro Lucchesi, rettore della Cattedrale di Lucca – ha da sempre avuto importanza come riferimento anche per la vita civile della Repubblica prima e della città poi”, “la cui immagine era riprodotta sui palazzi, sulle porte della città, negli atti ufficiali del governo e perfino nelle monete”.

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