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World pasta day: storie di pastifici artigianali e formati speciali in Toscana

L’arte bianca ha i suoi degni eredi: la passione per semole e farine si tramanda di generazione in generazione nel segno della lentezza

A Lari si produce una pasta di semola 100% artigianale - © Pastificio Famiglia Martelli

La pasta è sinonimo stesso di Made in Italy. Ogni anno il 25 ottobre viene celebrata ai quattro angoli del globo con il  World Pasta day. In 10 anni i consumi planetari sono quasi raddoppiati: da 9 a quasi 17 milioni di tonnellate. I più grandi consumatori sono gli italiani con circa 23 chili annui pro-capite. Il giro d’affari ruota attorno a 120 aziende con 10mila addetti e un fatturato di 5,5 miliardi di euro.

La Toscana vanta una lunga tradizione con pastifici artigianali che rappresentano oggi l’eccellenza dell’arte bianca. Rispondono ai nomi di Fabbri, Martelli, Morelli, Chelucci solo per citare alcuni dei più antichi. Una tradizione di famiglia, che si tramanda di generazione in generazione. Un amore per la farina che conquista anche le giovani generazioni.

Giovanni Fabbri

Pasta Fabbri, dal 1893 nel cuore del Chianti

Nasce nel cuore del Chianti, per l’esattezza a Strada la pasta Fabbri. Una tradizione che passa di padre in figlio dal 1893. Al Pastificio Artigiano Fabbri, le tecniche di produzione della pasta sono quelle di sempre: essiccazione “molto lenta”: dalle 72 alle 144 ore a seconda del formato), temperature inferiori ai 38°C e pasta viene trafilata “al bronzo”.

Il segreto per una buona pasta è nella qualità del glutine contenuto e nei grani antichi italiani 100% biologici. Provengono da mulini scelti con cura per la loro tecnica di macinazione rispettosa del grano. I formati made in Tuscany? Reginelle, stracci e pappardelle.

La famiglia di pastai Martelli

Gli spaghetti con l’archetto di Martelli

Nel borgo di Lari, all’interno del Castello, c’è un palazzo dipinto di giallo. È la sede del Pastificio Famiglia Martelli: una storica attività che si tramanda dal 1926. I Martelli sono tra gli eredi della secolare arte bianca pisana. La pasta viene preparata con macchinari d’epoca e semola 100% artigianale. Lenti procedimenti e basse temperature.

Da Martelli amano ripetere: “quel che il più grande pastificio industriale fa in 5 ore, noi lo facciamo in un anno”. Fondamentale la completa asciugatura del prodotto. Sono 50 le ore l’essiccazione degli spaghetti, custoditi in pacchi confezionati a mano. Iconico l’archetto sull’estremità di ogni spaghetto. Iconici i fusilli di Pisa e i maccheroni di Toscana.

Pasta Chelucci – Pasta Chelucci

Chelucci, 110 anni formato esportazione

Sulle colline pistoiesi nei pressi di una sorgente d’acqua pura da 110 la famiglia Chelucci produce pasta in modo artigianale. L’azienda venne fondata dal nonno Edoardo e la pasta viene ancora preparata nello stabilimento storico a Piteccio. Le materie prime sono 100% toscane a km 0.

La pasta di grano duro è preparata con semolato certificato di prima qualità, farro 100% puro toscano, uova fresche e acqua pura della sorgente nei pressi dello stabilimento. Tra le specialità i formati di grano antico Senatore Cappelli, macinato a pietra, e Farro puro toscano. Dal piccolo borgo la pasta Chelucci oggi è una eccellenza Made in Italy venduta in tutta Italia ed esportata nel mondo.

Antonio Morelli, Antico pastificio Morelli

Morelli pasta con il germe di grano dal 1860

L’arte bianca pisana ha una tradizione secolare: lo dimostra la storia dell’Antico Pastificio Morelli 1860. Da cinque generazioni produce pasta in Toscana: oggi la tradizione di famiglia è portata avanti dal padre Dino e dai tre figli Lucia, Antonio, Marco Morelli.

Il pastificio pisano utilizza ancora tecniche artigianali per paste secche sia classiche che particolari. Si va dai pici a matassa e dritti ai gigli fino alle pappardelle al germe di grano. Pasta ottenuta con selezione di semola italiana o toscana.

A fare la differenza è il germe di grano nella pasta. A completare la preparazione impasto lento, trafile di bronzo, stesura a mano su telai ed essiccazione a bassa temperatura (massimo 50° per 36 ore).

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