Cultura/

Tre talenti toscani protagonisti al Festival del cinema di Venezia

Alla 76esima mostra internazionale d’arte cinematografica, presenti le opere di Federico Ferrone, Andreij Andreevič Tarkowskij e Cristina Puccinelli

Un’immagine del documentario Il Varco di Federico Ferrone e Michele Manzolini

Sul red carpet della 76esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, che si terrà come di consueto al Lido veneziano, dal 28 agosto al 7 settembre, fa capolino anche il cinema toscano. Nella sezione “Sconfini”, in mostra il documentario del regista fiorentino Federico Ferrone, firmato insieme a Michele Manzolini, Il Varco. Once more unto the Breach.

Il film, dal forte impatto visivo, racconta la storia di un sodato italiano, di madre russa, chiamato a combattere sul fronte sovietico nel 1941, in pieno conflitto bellico mondiale. L’esercito italiano, fascista, è ancora alleato a quello nazista, e l’entusiasmo tra le truppe non manca, visto che la vittoria sembra essere a portata di mano. Mentre il treno è in viaggio verso la Russia, il protagonista si riempe di malinconia, visto che la madre gli ha raccontato fin da piccolo di quei paesaggi sconfinati. Dopo aver attraversato mezza Europa, l’arrivo a destinazione svela però la durezza di quei luoghi: il freddo, la neve e il gelo attendono i militari, mal equipaggiati. A poco a poco non si pensa più alla vittoria, ma semplicemente a sopravvivere in quei luoghi inospitali, si ambisce solo ad un pasto caldo, a rimanere vivi per tornare a casa.

Andreij Andreevič Tarkovskij, fiorentino d’adozione, sarà invece presente, nella sezione competitiva Venezia Classici – Documentari, con un film dedicato al padre, Andreij Tarkovskij. A Cinema Prayer. Il film ripercorre, in ordine cronologico, la vita e l’opera del grande regista russo Andreij Tarkowskij che, fuoriuscito dal suo paese a causa della censura che il regime comunista voleva porre alle sue opere, trovò una seconda casa a Firenze, che lo accolse, gli conferì la cittadinanza onoraria e gli donò un’abitazione-studio nella quale poté vivere e lavorare.

Un edificio storico, Palazzo Gianni Lucchesini Vegni, in via San Niccolò a Firenze, dove oggi ha sede l`Istituto internazionale Andreij Tarkovskij (che ha sedi anche a Parigi e Mosca), presieduto proprio dal figlio. Nel periodo italiano, 1983 – 1986, Andreij Tarkovskij realizzò il film Nostalghia, le cui scene alla storica piscina termale di Bagno Vignoni sono rimaste memorabili, e il documentario Tempo di viaggio, firmato insieme a Tonino Guerra, che testimonia la ricerca dei luoghi per il set del film toscano, che il regista e lo sceneggiatore compirono insieme.

Ed è proprio su questo periodo di esilio dall’Unione Sovietica che si focalizza il documentario in concorso a Venezia 76, co-prodotto da Italia, Russia e Svezia, dando ampio spazio alle riflessioni sull’esistenza umana del noto cineasta russo scomparso. Il documentario si compone di rare registrazioni audio, video e interviste, che mettono in luce e valorizzano il pensiero tarkovskiano.

Annunciato inoltre, dal quotidiano Il Tirreno, anche la presenza al Lido di Venezia della regista lucchese Cristina Puccinelli, con il cortometraggio Far East, girato a Lucca, che vede nel cast Pamela Villoresi, Marcello Marziali, Michele Crestacci, Sara Billi, Duccio Arrighi, prodotto da Odu Movies e Associazione Effetto Cinema.

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