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Florence Korea Film Fest, a Firenze il festival sudcoreano più amato

Dal 21 al 29 marzo a La Compagnia e al Buh, film, eventi e performance per conoscere la Corea del Sud e le sue espressioni artistiche

Florence Korea Film Fest

Torna a Firenze l’appuntamento con il cinema sudcoreano, con la diciassettesima edizione del Florence Korea Film Fest. Una selezione di 45 film porterà gli spettatori, dal 21 al 28 marzo al cinema La Compagnia e il 29 marzo al Buh, circolo culturale urbano, a conoscere gli stili di vita, i sentimenti, le istanze della Corea del Sud.
Oltre ai grandi maestri, noti al grande pubblico, come Kim Ki-duk, Lee Chang-dong e Hong Sang-soo, ampio spazio sarà dedicato ai registi emergenti,

In apertura del festival, il 21 marzo, la prima italiana di Swing Kids del regista Kang Hyoung-chul, presente a Firenze. Musica, danza e amicizia sono i protagonisti di questa pellicola,  divertente musical ambientato nel 1951 durante la Guerra di Corea. A chiudere il festival sarà invece Beautiful Days, esordio al genere fiction del documentarista Jero Yun, sulla toccante vicenda di una rifugiata nordcoreana costretta ad abbandonare il marito e il figlio.

Ospite d’onore del 17esimo Florence Korea Film, Fest, Jung Woo-sung, star coreana e interprete tra i più amati in patria, al quale sarà dedicata una retrospettiva dii 6 titoli. L’attore, insieme al regista Kim Jee-woon presenterà venerdì 22 marzo, l’ultima pellicola di cui è protagonista, il fantascientifico Illang: The Wolf Brigade (2018). Ambientato in un distopico futuro nel 2029, il film racconta di un’organizzazione terroristica chiamata la Setta, contraria alla riunificazione delle due Coree, che si radica tra le persone. Per contrastarla il governo formerà un’unità speciale di sicurezza chiamata “uomini lupo”.

Tra le sezioni del festival, K Society, con 4 pellicole che esplorano la società coreana e alcuni fenomeni di oggi, come il bullismo nell’ambiente scolastico, il mondo LGBT, la precarietà nel mondo del lavoro e le violenze di genere sui minori. After my Death, di Kim Ui-Seok, indaga la disparità tra i più deboli e i più forti sottolineando la crudeltà dei ragazzi durante l’adolescenza, in un contesto scolastico iper competitivo (23/03); la discriminazione e l’omosessualità vengono affrontati in modo leggero e divertente nella commedia romantica Two Weddings and a Funeral di KimJho Kwang-soo, nel quale una coppia di amici omosessuali (un ragazzo e una ragazza) decide di sposarsi, per poter mantenere il loro orientamento sessuale segreto ai loro genitori e ai colleghi (25/03). Le ingiustizie del sistema di lavoro coreano e il duro trattamento riservato alle donne, sono al centro di Cart, pellicola di Boo Ji-Young. che ha avuto la sua première internazionale al Toronto International Film Festival e che racconta delle vite dei dipendenti part-time di un grande supermercato, che si uniscono per protestare contro lo sfruttamento dell’azienda in vista di imminenti licenziamenti (28/03). Infine segna il debutto alla regia della sceneggiatrice Lee Ji-Won, Miss Baek, basato su una storia vera, che ruota intorno al serio problema sociale degli abusi sui minori, in cui una donna, vittima di soprusi fin da tenera età non riesce ad aprirsi con gli altri. Il suo incontro con una ragazzina vittima di violenza domestica che le ricorda il suo passato le cambierà la vita (24/03).
E ancora, le altre sezioni del festival sono Orizzonti coreani, Indipendet Korea e Notte K horror. In Orizzonti Coreani, spicca Burning (24/03) dramma psicologico che segna il ritorno del maestro Lee Chang Dong, che oltre a essere uno dei più rappresentativi autori del cinema sudcoreano contemporaneo, ha ricoperto la carica di Ministro della Cultura e del Turismo dal 2003 al 2004. Basato sul racconto “Barn Burning” di Haruki Murakami, la pellicola racconta di Jong-su e della sua diffidenza nei confronti di Ben, un amico della ragazza di cui è invaghito che si accresce quando lui gli confida che il suo passatempo è incendiare serre abbandonate.

Del regista visionario Kim Ki Duk sar’ presentato al festival il film Human, space, time and human (25/03), che sfida la sensibilità degli spettatori andando ad esplorare i confini dell’umanità e della moralità, seguendo le vicende di vari personaggi in viaggio su una nave. Per la sezione Corto Corti, il Florence Korea Film Festival, presenta opere che vanno dalla fiction all’animazione, selezionate in collaborazione con Asiana International Short Film Festival e Seoul International Estreme Short Image & Film Festival.

Per la K-Virtual reality experience, l’ultima frontiera nei modi di fruire il cinema, per la prima volta al Florence Korea Film Fest, ci saranno titoli carichii di suspense, per introdurre l’esperienza della Virtual Reality. Attraverso lo speciale visore VR Gear con Controller e con la tecnologia del Samsung S9+ sarà possibile vivere la storia dal suo interno, guardare e muoversi in tutte le direzioni arrivando a una stupefacente percezione della realtà virtuale. Nei titoli in programma: An Obituary; Eyes in the red wind; Bloodless di Gina Kim vincitore del premio Best VR Story alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017 e Space X Girl.

Ad arricchire la manifestazione, mostre, eventi e spettacoli organizzati nell’ambito del Florence Korea Week, settimana dedicata alla cultura del Paese del Calmo Mattino. Dal 20 marzo al 30 marzo allo IED, Istituto Europeo di Design (via Maurizio Bufalini, 6r) sarà allestita la mostra “100 anni di cinema coreano” un’esposizione che raccoglie trenta manifesti e locandine dei film realizzate per i registi più amati e conosciuti, tra cui altri Park Chan-wook, Kim Ki-duk, Bong Joon-ho, Lee Chang-dong e gli attori fotografati nei ruoli più iconici, per celebrare l’importante anniversario di una delle cinematografie più amate nel mondo. Giovedì 21, durante la serata inaugurale, i Tuballoswing, associazione culturale e scuola di ballo swing si esibirà sul palco del festival con una performance ispirata al film d’apertura “Swing kids”. E ancora, dal 22 al 28 marzo alle ore 16.00, al cinema La Compagnia sarà possibile provare gli abiti tradizionali coreani “hanbok”, il tipico abito da cerimonia coreano.
Chiusura giovedì 28 marzo alle 20.00 al Cinema La Compagnia con una perfomance di break-dance che vede protagonisti sul palco i Seoul City B-Boy (Gamblerz Crew).

 

 

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