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Il Chianti Classico vola: aumentano le vendite, export al 78%

I dati presentati all’anteprima delle nuove annate del Gallo Nero alla stazione Leopolda di Firenze

Una crescita di oltre l’1% delle vendite, con un aumento delle tipologie premium, la Riserva e la Gran selezione, che rappresentano il 55% del fatturato e il 42% della produzione. È questo il bilancio 2019 del Chianti Classico stilato oggi dal presidente del consorzio del Gallo Nero Giovanni Manetti in occasione di Chianti Classico Collection, la presentazione delle nuove annate che si svolge alla Stazione Leopolda di Firenze.

“In generale cresce il valore globale della denominazione – ha sottolineato Manetti – nel 2019 abbiamo registrato un aumento del 10% del prezzo delle uve mentre il prezzo dello sfuso è stabile da tre anni. Sul fronte dell’imbottigliato le tipologie premium le vendite sono cresciute del 5% e nel complesso c’è riposizionamento verso l’alto, a tutto vantaggio dei viticoltori. Un vero exploit lo ha fatto la Gran selezione segnando una crescita del fatturato del 15% rispetto al 2018. La Gran selezione per noi è strategica, è una tipologia nata per esaltare ancora di più il lavoro dei nostri viticoltori, e l’anno scorso altre 50 aziende hanno deciso di produrre questa tipologia”.

A livello di mercati, è stato ricordato, il Chianti Classico registra una quota di export del 78% con il mercato Usa al primo posto che da solo assorbe il 34% della produzione. Il mercato interno vale invece il 22% delle vendite della denominazione. “Il Canada è il secondo mercato estero – ha osservato ancora Manetti -, e registriamo un aumento delle vendite in Gran Bretagna nonostante i timori della Brexit. Complessivamente il Chianti classico esporta i propri prodotti in 130 paesi”. Il fatturato globale stimabile nel territorio del Chianti Classico è di circa 800 milioni di euro e il valore della produzione vinicola imbottigliata è di oltre 400 milioni di euro.

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