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Coronavirus: dal 24 aprile riapre la vendita di cibo da asporto

Lo consente l’ordinanza firmata oggi dal presidente della Regione Enrico Rossi: si potranno fare solo prenotazioni telefoniche e on-line per evitare assembramenti

Da venerdì 24 aprile in Toscana ristoranti e locali che somministrano alimenti potranno vendere cibo da asporto. Lo dispone l’ordinanza firmata oggi dal presidente della Regione Enrico Rossi, la numero 41. La vendita da asporto, che potranno effettuare tutti i ristoranti e i locali, anche artigianali, dovrà essere effettuata previa ordinazione on-line o telefonica e i locali dovranno garantire che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano solo per appuntamenti e dilazionati nel tempo.
Questo per evitare sia assembramenti all’esterno sia all’interno del locale dove sarà consentita la presenza di un cliente alla volta. Ogni cliente inoltre dovrà permanere all’interno del locale il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento dei prodotti. Resta invece sospesa per i ristoranti ogni forma di consumo sul posto.

Un modo per molti locali di far fronte alla crisi scatenata dall’emergenza Coronavirus. 
“Affiancando l’asporto alla consegna a domicilio, già possibile ma estremamente impegnativa ed onerosa, si ‘riaccendono’ le cucine e si rimette in moto un po’ di occupazione, fornendo un servizio essenziale a consumatori e famiglie”, affermano la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini e il presidente regionale Fipe-Confcommercio Aldo Cursano. “Un pezzo di risposta importante ma per ristoranti e pubblici esercizi occorre fare molto di più”, dichiara il presidente di Confesercenti Toscana Nico Gronchi. 
A Firenze il solo comparto dell’artigianato alimentare, secondo Confartigianato, conta 832 aziende e 2.253 addetti. “Abbiamo registrato – spiega il presidente dell’associazione, Alessandro Sorani – un calo dell’80% del fatturato di tutte quelle aziende che fino ad oggi non hanno potuto contare su un servizio a domicilio dei propri prodotti”.

L’ordinanza firmata oggi dal presidente Rossi inoltre conferma la possibilità di vendite di semi, piante, fiori ornamentali e piante in vaso anche negli esercizi commerciali specializzati e la possibilità di vendere calzature per bambini sia all’interno dei negozi specializzati in abbigliamento per bambini che nei negozi che commercializzano esclusivamente calzature per bambini.
Si conferma anche che il 25 aprile e il 1 maggio tutti gli esercizi resteranno chiusi come previsto dall’ordinanza 37 della Regione.

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