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La schiacciata fiorentina va alla conquista di New York

Le specialità toscane fanno gola all’America. Da Firenze alla Grande Mela, l’Antico Vinaio porterà le sue schiacciate a Manhattan, nella pizzeria di Joe Bastianich

Tommaso Mazzanti all’Antico Vinaio di Firenze

Qualcuno la chiama focaccia. Ma in Toscana, si sa, il suo nome è schiacciata. Anzi, è più semplicemente “la stiacciata”. Una delizia per lo sguardo e il palato che, se richiesta al banco dell’Antico Vinaio di Firenze, probabilmente incontrerebbe una pronuncia più aspirata, come se andassimo a sottrarre quelle lettere inutili che ci separano dall’incontro col gusto, a cui niente va tolto. Mai. Quando si tratta del palato, infatti, non si sottrae nulla. Semmai si aggiunge. Non lettere, ovviamente. Ma ingredienti.

Quella dell’Antico Vinaio, che ora si prepara a sbarcare oltreoceano con la sua “stiacciata”, è una storia favolosa. Proprio come quella schiacciata che porta in eredità il nome. Perché Favolosa è anche la restituzione complessiva di quell’insieme di creme di carciofi e pecorino, di sbriciolona e di melanzane alla griglia. Meglio se un po’ piccanti. Un bendiddio che resta unito nell’abbraccio salato di quella focaccia – pardon, schiacciata – fiorentina.

Favoloso è pensare che il titolare Tommaso Mazzanti, dopo aver ricevuto l’eredità familiare dell’antico locale fiorentino (ora presente in ben quattro sedi), ha fatto grande l’Antico Vinaio conquistando, un anno dopo l’altro, non solo sempre più clienti ma anche riconoscimenti e apprezzamenti che oggi trovano compimento in una nuova esperienza che, a ben guardare, ha il gusto del premio forse più ambito: quello di traghettare la schiacciata fiorentina nella Grande Mela.

Ebbene sì, l’Antico Vinaio sbarcherà a New York. Non in un luogo qualunque, ma nel cuore di Manhattan. Dove per un mese, a partire dal 13 giugno, l’ex giudice di Masterchef Joe Bastianich ospiterà i panini fiorentini nella “Otto”, enoteca e pizzeria del Greenwich Village.

E così Tommaso Mazzanti passerà da via dei Neri all’ottava strada della One Fifth Avenue. Una notizia che lui, sul suo profilo facebook, ha annunciato così, senza trattenere le legittime emozioni che nascono dall’essere implicitamente un nuovo ambasciatore della cucina toscana nel mondo. «Non so se riesco a descrivervi l’emozione che provo in questo momento. Mi sembra di aver cominciato a lavorare coi miei genitori solo ieri. Eppure sono passati quindici anni e ora sono qui a raccontarvi che tra una settimana aprirò a New York insieme al mio amico Joe Bastianich».

I commenti degli amici, utenti e avventori, sono tutti dello stesso tenore. Orgogliosi e fieri che la schiacciata conquisti l’America. «Voglio dirvi grazie» scrive Tommy. «Grazie davvero di cuore a ognuno di voi. Perché è anche grazie a voi che oggi sto realizzando questo sogno. Grazie a voi che mi avete sempre sostenuto e siete per me come una mega famiglia allargata».

Potremmo soffermarci a raccontare i dettagli dell’operazione, dei tipi di schiacciata esportati e di quelli creati per l’occasione (come la nuova “Washington Square Park” con lardo, gorgonzola, tartufo e fiori di zucca). Ma no, stavolta ci fermiamo qua. E lo facciamo prendendo in prestito le parole di Tommaso: «Ora andiamo a New York a fargli vedere come la fuma!».

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