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Il paradosso del lavoro in Toscana, difficile reperire risorse (e giovani)

Il 60% delle aziende, nell’ultimo anno, ha assunto almeno un dipendente. Ma 28 su 100 non riescono a trovare figure professionali adeguate. Intanto la Regione investe sulla formazione

Rapporto Excelsior di Unioncamere, i dati della Toscana

In Toscana la programmazione degli ingressi nel mondo del lavoro, per il 2018, ammonta a 303.140 unità, indipendentemente dalla forma contrattuale. Secondo il rapporto Excelsior di Unioncamere, il 60 per cento delle imprese toscane, nel 2018, ha messo in programma l’assunzione di almeno un dipendente. Il 27 per cento di queste assunzioni riguarda la fascia giovanile.

Ma c’è anche un altro dato che deve far riflettere. Nel 28 per cento dei casi, infatti, il personale da assumere, da parte di imprese ed aziende, è ritenuto di difficile reperimento, mentre a livello nazionale il dato del difficile reperimento è del 26 per cento.

Il progetto Excelsior di Unioncamere, che fotografa la programmazione in Italia nel mondo del lavoro, è fin dal 1997 una delle maggiori fonti disponibili sui temi del lavoro e della formazione ed è fondamentale per conoscere i fabbisogni professionali delle imprese italiane.

«In Toscana si registra un aumento delle richieste di lavoro nel settore digitale e in quelli legati alla green economy» spiega l’assessore regionale alla formazione e lavoro, Cristina Grieco. «In ogni caso il nostro sforzo è di riuscire a far incontrare domanda e offerta di lavoro. È per questo che investiamo tanto sulla formazione, che abbiamo voluto al centro del nostro programma di lavoro e che abbiamo esemplificato con l’acronimo LIFT, cioè lavoro, istruzione, formazione e transizioni. Infatti dobbiamo riuscire a riattivare quell’ascensore sociale che oggi appare drammaticamente bloccato e impedire che i nostri giovani siano costretti ad emigrare all’estero per trovare lavoro».

Cristina Grieco sottolinea il paradosso delle imprese che, da una parte, hanno difficoltà a reperire le figure professionali di cui hanno bisogno e, dall’altra, i giovani che non trovano un impiego coerente con il loro titolo di studio. «L’emigrazione dei giovani toscani all’estero – aggiunge l’assessore – è un disastro anche dal punto di vista economico, visto il grande investimento che si fa per dar loro un’istruzione universitaria. Di fronte a noi c’è la sfida del cambiamento del mercato del lavoro, caratterizzato da una grandissima velocità di evoluzione. Il nostro Paese deve avere una visione di sistema della formazione, ma questo tema è completamente assente dal dibattito politico. La Toscana invece l’ha messo al centro della sua agenda politica».

Anche a livello italiano emerge un forte disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Dei 4 milioni 500 mila contratti che il sistema produttivo aveva intenzione di stipulare nel 2018, il 26 per cento è stato ritenuto non facile da trovare, che diventa 28 per cento nel caso degli Under 30. Una percentuale che sale addirittura al 62 per cento per gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, al 45 per cento per i tecnici informatici, al 43 per cento per gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici. Sono invece in aumento le richieste di profili con competenze digitali, multimediali e green.

Il dato toscano è in linea con quello nazionale. In particolare, per quanto riguarda la Toscana, il 28 per cento dei profili di difficile reperimento riguarda soprattutto le professioni scientifiche e con elevata specializzazione, dove si arriva al 43,6 per cento. Quasi il 39 per cento riguarda gli operai specializzati e le professioni manuali. La programmazione delle entrate nel mondo del lavoro, rispetto al 2017, è passata da 280 mila a 303 mila, con un incremento di poco meno dell’8 per cento.

La provincia toscana dove si ha maggiore difficoltà di reperimento è Firenze. Si tratta di una difficoltà che riguarda in modo trasversale i differenti mestieri e le diverse professioni. In provincia di Firenze un’assunzione su tre è di difficile reperimento.

I settori che prevedono più entrate nel mercato del lavoro toscano, in ogni caso, sono quelli dei servizi turistici e della ristorazione, con gli addetti alla ristorazione come categoria professionale più richiesta. Positivo anche il trend nel settore del commercio e delle vendite di vario genere. Le lauree che offrono maggiormente possibilità d’impiego, in Toscana, sono quelle im ambito ingegneristico ed economico.

 

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