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Boom dell’export toscano, più 16,1 per cento nel primo trimestre

Negli ultimi dieci anni la Toscana ha uno dei migliori dati di crescita (44%). Balzo più significativo con Svizzera e Regno Unito. Presto un marchio promozionale dedicato

Toscana, export in crescita: al primo posto ci sono gli articoli in pelle

Dati importanti, che soprattutto in un periodo incerto (non solo per l’economia) fotografano lo stato di salute della Toscana restituendo un’immagine più che positiva. Lo confermano le percentuali Istat del primo trimestre che, nel settore delle esportazioni, hanno fatto registrare un incremento sul 2018 del 16,1 per cento.

Insomma, una buona performance che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta con soddisfazione. «Sono numeri importanti, soprattutto perché raccontano la capacità di tenuta e di ripresa del sistema toscano, con istituzioni impegnate a sostenere e stimolare il dinamismo dei soggetti economici sul fronte dell’innovazione e della capacità di internazionalizzarsi».

La Toscana, certifica l’Istituto, al pari delle altre regioni del Centro Italia, ha dati nettamente superiori a quelli della contenuta crescita nazionale. I settori trainanti risultano essere, in particolare, quelli degli articoli in pelle (escluso l’abbigliamento), dei prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) e delle apparecchiature elettriche. I paesi verso cui si registrano i balzi più significativi sono la Svizzera (+84,2) e il Regno Unito (+34,7).

«Sono dati che trovano il conforto di altri indicatori significativi» sottolinea il presidente. «Le ricerche dell’Irpet attestano che la Toscana è anche, tra le regioni in cui il peso dell’export è significativo (pesa per il 29,8 sul Pil), quella che nel decennio 2008-2018 ha uno dei migliori dati di crescita, pari al 44 per cento. È un dato che si spiega – ricorda il presidente – con la maggiore capacità di tenuta della Toscana durante gli anni più duri della crisi e con la ripresa più lenta ma regolare. Ricordo un altro dato, che può misurare l’appeal internazionale: per la spesa dei turisti stranieri la Toscana è terza in Italia, con una spesa media di oltre 4mila euro e un peso sul Pil del 3,8 per cento».

Rossi ricorda inoltre come il lavoro di questi anni abbiamo contribuito a costruire una politica attiva per il sistema delle imprese, usando intensamente la leva dei fondi comunitari e rafforzando il sistema di promozione. «Il nostro impegno – aggiunge – è stato quello di valorizzare il rapporto con Bruxelles, favorendo il rapporto con le imprese e dando anche vita, insieme a tutte le università toscane, ad una società di diritto belga per connettere la nostra capacità di innovazione e ricerca con l’Europa. Abbiamo creato una prima rete di business advisor, ambasciatori con capacità di relazione a livello internazionale e ieri stesso abbiamo firmato un protocollo con il Corpo consolare di Firenze per promuovere l’immagine della Toscana e la sua capacità di attrarre investimenti. Ed entro il mese – conclude Rossi – sarà pronto il progetto per istituire un marchio promozionale per le attività produttive in Toscana. Sarà una delle azioni più importanti di questo finale di legislatura: ad esso affidiamo il compito di raccontare ancora più e meglio la forza, la bellezza e l’attrattività della Toscana: una Toscana che chiama il mondo e sta nel mondo».

Anche l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo sottolinea il valore dei dati diffusi dall’Istat: «È un andamento molto positivo che ribadisce il valore dei prodotti del nostro sistema economico. È un sistema a cui in questi anni abbiamo dato impulso con politiche tutte orientate ad allargarne gli orizzonti ed aprirsi ai mercati internazionali. Sicuramente un impulso importante in questa direzione è arrivato anche dal bando per l’internazionalizzazione che ha già coinvolto oltre 300 imprese e concesso contributi per 9 milioni di euro».

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