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Marmo, export in calo. Ma aumenta il valore dei materiali grezzi

Nonostante che il distretto lapideo apuo-versiliese sia leader italiano, le vendite all’estero sono in calo. Cresce però il valore del marmo in blocchi e lastre

Cava di marmo (Carrara)

I dati Istat dell’export italiano dei prodotti lapidei, da gennaio a settembre 2019, confermano il trend, già segnalato nel primo semestre, di una contrazione complessiva sia delle quantità (-6,35%) sia dei valori (-3,68%).

Lo afferma Imm Carrara, rilevando variazioni negative dei principali prodotti con le sole eccezioni del valore dei blocchi e lastre di marmo e delle altre pietre lavorate, «queste ultime in crescita del 5,14% in quantità e del 5,36% in valore ma per cifre di modeste entità».

La situazione, per Imm, è «figlia dell’attuale stagione di stagnazione economica nella maggior parte dei Paesi industrializzati ancora soggetta, per di più, alle incertezze di una ripresa che non si riesce a intravvedere sia nel breve che nel medio termine».

La comparazione per aree territoriali vede ancora la posizione leader del distretto ligure-apuo-versiliese che con 512,9 milioni di euro rappresenta il 37,9% dell’export totale italiano; seguono il distretto Verona-Vicenza-Padova, con 350,5 milioni (25,9%) e il distretto Milano-Brescia-Bergamo con 129,5 milioni (9%).

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