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Il tessile toscano è 4.0? Luci e ombre nella ricerca di tre atenei

I distretti di Prato, Pistoia e Firenze sotto la lente un gruppo di ricerca dipartimentale che ha evidenziato tutti i limiti del settore

Il tessile toscano - © wzlv

Qual è il livello di applicazione delle tecnologie digitali 4.0 nei processi industriali di produzione delle piccole e medie imprese (PMI) del sistema manifatturiero toscano? La risposta viene da un’indagine, svolta nel periodo luglio 2018–ottobre 2019 da un gruppo di ricerca interdipartimentale dei tre Atenei toscani, che ha coinvolto 163 imprese delle Province di Prato, Pistoia e Firenze, cuore dei distretti regionali della moda.

“Il quadro che affiora – commenta l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo – è complesso e a luci ed ombre: il sistema sembra posizionarsi in una fase di transizione sia in termini di processo di trasformazione sia in termini di numero di imprese che hanno avviato il percorso verso il paradigma 4.0. Diviene necessario accelerare nei tempi e nelle forme lungo tutta la filiera, in un contesto non sempre favorevole in cui alla fase della crisi finanziaria ne è succeduta una di incertezza dei mercati”.

Anche nel tessile, insomma, si registrano alcuni ritardi di altre nel fronteggiare le sfide di Industria 4.0: in media i valori di evoluzione tecnologica delle PMI indagate si collocano nella scala di valutazione in una posizione intermedia, con alcuni comparti su livelli ancora non sufficienti. I ritardi riguardano in particolare l’area dell’organizzazione.

“Un settore – ha aggiunto Ciuoffo – non immobile, ma che si muove ad una velocità non sempre adeguata alle sfide sempre più complesse della competizione internazionale. Le imprese investono in macchinari e nuove tecnologie digitali, ma permangono dei ‘colli di bottiglia’: ritardi nell’assunzione di figure specialistiche, presenza di attività formative spesso non associate a processi di job rotation, ritardi culturali nell’individuazione e definizione delle competenze critiche. Lo stesso sistema della ricerca deve interrogarsi sulla reale capacità di accompagnare il processo di evoluzione tecnologica nei settori indagati e in sistemi di PMI comunque collocati lungo catene del valore importanti per l’economia regionale, in uno scenario di rapidi cambiamenti di mercato e di crescente digitalizzazione dei processi: solo 1/5 delle imprese intervistate ha collaborazioni con centri di ricerca”.

Il valore dell’indice I4.0 del settore, in una scala da 1 a 6, è 2,49 e colloca le aziende tra beginner (stanno conducendo progetti pilota I 4.0) e intermediate (hanno cambiato orientamento strategico e stanno sviluppando una strategia I 4.0). Un valore che dipende soprattutto da una non ancora sufficiente crescita della cultura imprenditoriale, e da un insufficiente cambiamento della struttura organizzativa, necessaria nei processi di transizione al digitale, elemento trasversale a tutte le filiere del tessile-abbigliamento, ma con punte maggiori nel comparto delle filature. 

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