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Il maestro Giuseppe Lanzetta ricorda Ennio Morricone

Il maestro dell’Orchestra Toscana Classica ci regala un toccante racconto del suo amico recentemente scomparso

Il maestro Giuseppe Lanzetta ricorda Ennio Morricone

Quella tra il grande compositore di colonne sonore Ennio Morricone e il maestro Giuseppe Lanzetta oggi direttore dell’Orchestra Toscana Classica è un’amicizia nata tanti anni fa. Uno scambio affettuoso di musica e ‘barzellette’ che li ha accompagnati nelle loro carriere. Giuseppe Lanzetta che Morricone chiamava ‘Il maestro quello cicciotto’ è uno dei pochi al mondo ad aver avuto l’autorizzazione ad eseguire le sue partiture. Riportiamo il racconto che il maestro fiorentino ci ha inviato.

“Mi sono incontrato varie volte con il maestro durante alcune produzioni concertistiche sia come amico che come assistente in particolar modo a Santa Cecilia e organizzando avvolte dei concerti in cui lui e stato anche direttore.

Parlo dei concerti quando lo invitai all’orchestra sinfonica di Messina dove io insegnavo e lui venne a dirigere le sue musiche al Teatro Greco Romano di Taormina. Con l’orchestra di Messina è stata una cosa molto bella in quanto i ragazzi erano entusiasti nel poterle suonare dirette da lui stesso,  per il premio i nastri del cinema italiano. Erano presenti tanti attori e registi tra cui Giuseppe Tornatore con il quale era molto amico e confidente, infatti dopo la premiazione andammo fuori e passammo la serata a dire barzellette, perché il maestro era anche una persona molto estroversa anche se inizialmente non lo faceva vedere.

Una volta 15 anni fa mentre mi trovavo al Cairo mi mandò per fax due righe di un brano suo che mancava la parte solistica, lui da Roma e io dal Cairo mi mandava la bozza delle parti chiedendomi di andare in camera senza farmi vedere da nessuno per poter aiutarlo a scrivere la parte.

Il Maestro era molto geloso delle sue parti, infatti nei suoi concerti le partiture se le portava direttamente lui sul palcoscenico senza farle toccare da nessuno, perché aveva paura che qualcuno le potesse fotografare e rubare il suo operato, sosteneva che bisognava suonare  la musica pura in quanto egli non scrisse solo musiche da film ma anche opere e musiche da camera.

Ad oggi posso dirigere e suonare le sue musiche da film, questo grazie ad un aneddoto: un giorno mi chiamò e mi chiese come mai stessi suonando le sue musiche senza la sua autorizzazione. Gli mandai le mie trascrizioni, e una volta visionate mi richiamò in modo amichevole “il maestro quello cicciotto” complimentandosi per l’operato svolto e da quel momento mi diede l’autorizzazione per poter eseguire i suoi brani.

Seguendo le orme del maestro, le mie trascrizioni sono private, e ogni volta che le dirigo io stesso metto tutte le cartelle sui leggii e una volta finito sia prove che concerto le ritiro personalmente.

Anche due anni fa io ho fatto il concerto a Taormina dirigendo l’Orchestra Sinfonica di Catania per la serata dei nastri d’argento per il Cinema Italiano, c’era anche  la presenza del  ministro Franceschini, ad un certo punto durante la serata venne anche a piovere e per dispetto continuammo a suonare sotto l’acqua. L’Orchestra in particolar modo mise a repentaglio gli strumenti, questo per far vedere e capire  qual è la considerazione che un orchestrale o un musicista ha del maestro Morricone.”

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