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Coronavirus, cambiano le misure per l’accesso agli ospedali

Pronti soccorso blindati per i casi non urgenti, rinviate tutte le operazioni medico chirurgiche ordinarie, più posti letto per le terapie intensive: le nuove disposizioni per evitare contagi e fronteggiare l’emergenza 

Stop agli accessi in ospedale in presenza di tosse, raffreddore o febbre: saranno gli operatori del triage a rimandare a casa chi si presenterà a patto che non si tratti di un’urgenza.

A renderlo noto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, durante una conferenza stampa indetta per annunciare le nuove misure straordinarie decise dalla Regione per salvaguardare gli ospedali da possibili ed evitabili contagi.

Una decisione resa necessaria anche alla luce del fatto che nelle ultime 24 ore medici e personale di alcuni reparti di ben due ospedali toscani sono stati messi in quarantena in via precauzionale per via di pazienti poi risultati positivi al tampone del Coronavirus.

 “La Toscana sta provvedendo”, ha detto Rossi. E per non trovarsi impreparata la Regione ha deciso di ridurre del 25% le attività medico chirurgiche ordinarie (ad eccezione delle urgenze e di quelle legate alle patologie oncologiche) in modo da garantire posti letto per le terapie intensive.

 

“Dai prossimi giorni – ha spiegato il presidente – saranno sospese tutte le attività programmate che non compromettono le funzioni vitali, quindi anche le operazioni chirurgiche, così da liberare letti che potrebbero essere utilizzati per pazienti che necessitano della terapia intensiva”.

La stima è che le strutture ospedaliere toscane avranno a disposizione circa un centinaio di letti (ma forse anche di più), ottenuti anche grazie ad un’intesa con la sanità privata, per far fronte ad un eventuale aumento dei ricoveri da Coronavirus.

Numero che potrebbe ulteriormente incrementare con la possibilità di adattare alcune postazioni della terapia sub intensiva (si parla di 308 posti in totale) per renderle adatte ad accogliere pazienti più gravi, la Regione si sta già muovendo per reperire i macchinari e le forniture necessarie.

Si tratta ovviamente di un’ipotesi che nessuno si auspica ma la Toscana è pronta.Con queste misure non solo sarà possibile far fronte ad un’emergenza regionale ma contribuire, e questo verrà fatto fin da subito, alla carenza di posti letto che stanno soffrendo alcune regioni più colpite della nostra. Su tutte la Lombardia. “Mi sono sentito in mattinata con il governatore Attilio Fontana comunicandogli che la Toscana potrà mettere alcune unità di ricovero a disposizione qualora il numero dei loro pazienti eccedesse le capacità ospedaliere locali”.

 

Già da domani dunque tutti gli interventi ospedalieri non urgenti saranno rimandati a data da definire. Una misura necessaria e precauzionale per tutelare gli ospedali e il personale ospedaliero: il primo avamposto in questa battaglia nazionale.

“Torno a raccomandare a chiunque presenti sintomi simil influenzali di non presentarsi al pronto soccorso anche perché non verrà fatto entrare. Il primo contatto – ribadisce Rossi – devono necessariamente essere i medici di famiglia, reperibili dalle 8 alle 20 tutti i giorni. Sappiamo che stiamo chiedendo loro un grande sforzo ma è fondamentale che si limitino il più possibile gli accessi non necessari agli ospedali”.

Rientrano tra gli accessi non necessari anche i visitatori che, proprio come i pazienti, non saranno ammessi se manifestano sintomi riconducibili a quelli del virus.

“C’è chi voleva fermare il virus ai confini nazionali – ha concluso Rossi – Io mi accontento di cercare di fermarlo alle soglie degli ospedali. Ma occorre far passare la paura, che è la peggiore nemica della gestione delle situazioni come questa”.

Nel frattempo sono 19 i nuovi casi positivi al Coronavirus (Covid-19), registrati tra ieri sera (3 marzo) e oggi (4 marzo) nella nostra regione dove è iniziata la produzione di 20-30.000 mascherine al giorno “made in Tuscany”, mascherine nuove, realizzate in tessuto non tessuto in Toscana, dopo averne ottenuto la validazione da parte dell’Università.

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