Salute/

Coronavirus, Toscana più sicura: nuova ordinanza per ospedali (e non solo)

Ospedali ad attività chirurgica ridotta, nuove regole per i tamponi e norme per le mense universitarie. Nella disposizione firmata dal presidente Enrico Rossi vengono prorogate le autocertificazioni delle fasce di reddito per prestazioni sanitarie

Cambiano le regole per chi dovrà essere sottoposto a tampone: non più solo chi ha avuto contatti stretti e prolungati con persone risultate positive o proviene da zone a rischio e ha sintomi similinfluenzali o più impegnativi, come è stato fino ad oggi, ma anche chi, sia pur in assenza di collegamenti con persone contagiate o frequenza di zone a rischio, presenti una situazione caratterizzata da un quadro respiratorio particolarmente compromesso con specifici valori alterati. Prevale insoma l’elemento clinico.

È quanto prevede la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Il testo indica nuove disposizioni sia su chi dovrà essere sottoposto a tampone sia per la funzionalità delle strutture sanitarie.

La novità, ma non è la sola, è contenuta nell’ordinanza n. 8 sul nuovo coronavirus Covid-19 che il presidente della Toscana ha firmato ieri, 6 marzo.

L’atto contiene anche le misure che Rossi aveva anticipato: stop all’accesso nelle strutture ospedaliere per chiunque, paziente o visitatore, presenti sintomi simil-influenzali, limitazione dell’attività programmata in ospedale, riorganizzazione delle sale di attesa, sospensione fino a nuova indicazione di tutta l’attività chirurgica e ambulatoriale non legata a patologie che mettano a rischio immediato la vita del paziente, con esclusione, quindi, degli gli interventi oncologici in classe A e di alta specialità, non rinviabili a giudizio motivato del clinico e delle attività ambulatoriali urgenti e di quelle oncologiche, oltre a quelle individuate come indispensabili dallo specialista di riferimento. Le attività ambulatoriali programmate a livello territoriale possono essere invece mantenute.

Tra le nuove disposizioni ce n’è una che riguarda i servizi di mensa universitaria erogati dall’Azienda regionale per il diritto allo studio. La mense a gestione diretta, nonostante che l’attività didattica all’Università sia sospesa, dovranno continuare a garantire pasti agli studenti borsisti, e, laddove possibile in termini di sicurezza ed operatività, anche a tutti gli altri studenti universitari. Nelle mense si dovranno chiaramente rispettare le norme tese a limitare una concentrazione eccessiva e troppo ravvicinata di persone. Per questo l’indicazione è quella di potenziare il servizio di “pasti da asporto”.

L’ordinanza proroga fino al 30 giugno anche la validità delle autocertificazioni delle fasce di reddito utili per la prestazioni sanitarie in scadenza il 31 marzo.

Per scaricare e leggere il testo completo dell’ordinanza, fare click qui.

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