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Concordia, sette anni dopo il Giglio è un modello di resilienza

Domenica 13 gennaio l’isola ricorderà le vittime del naufragio con una messa e una commemorazione pubblica

Sette anni dopo il naufragio della nave Costa Concordia, che ricorre il 13 gennaio,  l’isola del Giglio si propone come modello di ‘ripartenza’ di un territorio colpito da una tragedia. E’ il suggerimento del sindaco dell’isola, Sergio Ortelli, affinché, dice lui stesso, “poter trarre dalla nostra esperienza un insegnamento positivo, applicabile anche in altri contesti. E ovviamente senza con questo dimenticare i 32 morti del naufragio e le sofferenze inferte agli altri passeggeri, alla popolazione e all’ambiente”.

Il Giglio domenica 13 gennaio ricorderà le vittime con una messa, una commemorazione pubblica con il lancio di una corona di alloro in mare, una processione sul molo la sera e poi sirene e campane a distesa alle 21.45, orario dell’urto con gli scogli della nave comandata da Francesco Schettino. Il 13 gennaio sono attesi per le iniziative il capo dipartimento nazionale della Protezione civile Angelo Borrelli, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. 

Tuttavia, ora che la vicenda sta conoscendo il lato estremo della sua conclusione – sull’isola si è al ripristino ambientale definitivo dei fondali sfregiati dalla nave adagiata e poi dai cantieri, col ritorno di colonie di posidonie – Ortelli fa un passo avanti e suggerisce un rilancio in chiave costruttiva del disastro: “Vorrei che la nostra esperienza di gigliesi sia messa a disposizione di altre tragedie, di altri eventi avversi che colpiscono altri territori”.

 

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