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Fase due. Rossi: Quando riaprire? Pensiamo al ‘come’

Nelle prossime ore il tavolo tra Conte, sindacati, associazioni di categoria e Regioni. Entro sabato il nuovo Dpcm con l’ipotesi delle prime riaperture per le attività produttive. La ‘fase due’ dovrà essere improntata su principi di ‘prudenza’ e ‘gradualità’

Enrico Rossi

Sono appena le sei del mattino quando Enrico Rossi spiega in un chiaro post su Facebook la sua posizione sulla ‘Fase 2’, ora che la curva del contagio da Corona Virus sta iniziando a scendere. Intanto tutte le istituzioni, soprattutto quelle sanitarie, chiedono massima attenzione. Dello stesso avviso il governatore della Toscana che scrive: ‘Io penso che per ripartire ci vorranno molta cautela, prudenza e gradualità e quindi tempo se non vogliamo che i tanti sacrifici finora compiuti siano vanificati in breve tempo.  Sarà il governo a decidere – precisa poi Rossi – Le Regioni saranno chiamate a dare un contributo. Oggi perciò incontrerò le forze sociali e ascolterò attentamente le loro esigenze. Ma voglio subito dire che prima ancora che discutere su quando riaprire si dovrà discutere su come riaprire con la massima sicurezza per la salute dei lavoratori e dei cittadini’.

Intanto dopo l’incontro tra il premier Conte e il comitato scientifico si iniziano a ipotizzare i prossimi scenari. La ‘Fase 2’ dovrebbe prevedere due step anche se ovviamente tutto è ancora da confermare. Il primo riguarderebbe aperture per le attività produttive, il secondo potrebbe invece intervenire sulla rimodulazione delle misure per spostamenti e uscite. Tutto però mantenendo i principi della prudenza e della gradualità. Ancora nessuna data è certa.

Quel che pare chiara è invece la necessità di prevedere un piano per ospedali Covid e per il potenziamento della sanità territoriale in tutta l’Italia. I dati in calo non devono ancora consentire a nessuno di abbassare la guardia. La parola d’ordine è solo una ‘cauto ottimismo’. Lo stesso manifestato anche dal direttore delle malattie infettive dell’Iss Giovanni Rezza. ‘Sembra esserci una discesa, la curva tende a flettere in basso – ha spiegato – ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo”.

Poi l’appello a tutta la popolazione sul mantenimento ‘rigoroso’ delle misure di distanziamento sociale. “Ogni rilassamento può significare una ripresa della circolazione del virus”. Oggi è importante non sbagliare le mosse nella progettazione della lunga ‘fase di transizione’ tra la graduale riapertura e la soluzione che tutti si auspicano arrivi velocemente: il vaccino. 

Ora i prossimi step – per quanto riguarda Conte – saranno l’incontro con imprese e sindacati e con le Regioni, come annunciato dallo stesso governatore della Toscana Rossi. Incontri che si terranno nelle prossime ore, in vista della scadenza del Dpcm del 13 aprile. Sul tavolo c’è  l’allargamento delle attività lavorative consentite. Il nuovo decreto è atteso per la giornata di sabato. 

Riguardo invece alla ripresa della ‘vita sociale’ si ipotizza un rientro ad una situazione di prudente normalità nella prima settimana del mese di maggio, secondo quanto dovrebbe essere previsto nel secondo step. Intanto sia per le festività pasquali sono previsti rafforzamenti dei controlli di Polizia, ieri sono state oltre 10 mila le denunce in tutta Italia.

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