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Coronavirus, ufficiale la proroga al 13 aprile. Sospesi gli allenamenti

Il nuovo Dpcm conferma la stretta fino al 13 aprile. Arriva la sospensione degli allenamenti anche per atleti professionisti. Conte: ‘Riaprire il 3 maggio? Ipotesi non accreditata’

Giuseppe Conte

Dopo le anticipazioni del ministro Speranza, ecco la conferma: le misure per arginare il contagio da coronavirus sono state prorogate dal 4 fino al 13 aprile. Lo prevede il testo finale del dpcm che il premier Giuseppe Conte ha firmato ieri sera. Vengono confermate le limitazioni agli spostamenti, la chiusura delle attività non essenziali, nonché dei luoghi di cultura, cinema e ristoranti.

La novità prevista dal testo è la sospensione non solo di tutti gli eventi sportivi e le gare, ma anche delle sedute di allenamento degli atleti, che possono continuare però ad allenarsi individualmente. Sul testo si legge così: «Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Sono sospese altresì le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, all’interno degli impianti sportivi di ogni tipo».

Tanti i temi affrontati nella serata di ieri dal premier Giuseppe Conte, che prima ha parlato in diretta su facebook (alle 20.20) e poi è stato intervistato su Nove in una puntata speciale di “Accordi e disaccordi”.

«Se i dati si consolidano, alleneteremo le misure. Ma non posso garantire che accadrà dal 14 aprile», ha precisato il Presidente del Consiglio. Che poi, rispondendo a una domanda diretta sulla veridicità della prospettiva di un’ulteriore proroga fino al 3 maggio, ha risposto così: «È un’ipotesi non accreditata, in questo momento è presto. I nostri esperti aggiornano i dati ogni giorno, fino al 20 aprile ci saranno elaborazioni. Dire oggi ‘primi di maggio o fine di aprile’ non ha senso. Gli italiani devono sapere che il regime di restrizioni è necessario nel momento in cui vedremo possibilità di allentare questa morsa, saremo i primi a volerlo fare».

Il momento più difficile del premier? «È stato quando abbiamo dovuto per la prima volta disporre la zona rossa nei comuni del lodigiano. Dieci comuni, 50mila abitanti. E allo stesso modo per Vo’» ha risposto. «Io sono un giurista, non era mai successo prima. E poi la lista dei decessi: quando ho dovuto confrontarmi coi primi decessi abbiamo toccato con mano una ferita che si sarebbe aperta sempre più».

A chi gli chiede se abbia paura, risponde: «Paura direi no, è una situazione che mi richiede coraggio e determinazione. Il senso di responsabilità che sento mantiene inalterate tutte le mie facoltà. Io risponderò del mio operato. Non scapperò assolutamente», aggiunge Conte. «Sono sicuro che la lista dei patrioti, non chiamiamoli eroi, sarà lunghissima. E dall’altra parte spero che la lista dei disertori rimanga bianca».

Infine Conte è tornato anche sul tema – assai discusso nelle ultime ore e criticato da molti sindaci e presidenti di regione – delle paesseggiate con i figli. «Non abbiamo affatto autorizzato l’ora del passeggio coi bambini» ha dichiarato. «In fase di interpretazione abbiamo semplicemente detto che se ci sono minori, e se un genitore va a fare la spesa, allora quei minori possono accompagnare il genitore. Ma questo non vuol dire andare a spasso. Non c’è alcun allentamento delle misure restrittive, tanto più che proprio adesso stiamo vedendo i primi effetti positivi».

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