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In Toscana i fiori e giocattoli si comprano (anche) all’alimentari

Coronavirus, nuova ordinanza regionale: raccogliendo l’appello delle famiglie tornano a essere acquistabili giochi, prodotti di cartoleria e per il giardinaggio. Non solo nei supermercati, ma anche nei negozi di alimentari

Arriva il bel tempo e in questi giorni in cui i toscani – come tutti – sono costretti ancora forzatamente a casa, qualcuno magari avrebbe voglia di piantare sul balcone o nel giardino della propria dimora qualche fiore: una primula, che è di stagione, oppure gerani e rose.

Ma dove trovarli senza doversi troppo spostare? D’ora in poi anche nei piccoli negozi di alimentari. Il presidente della Toscana ha infatti firmato un’ordinanza in cui autorizza la vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti e simili anche in questi esercizi. «Un provvedimento – commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi – che viene incontro alle esigenze delle famiglie e a quelle di tanti produttori».

Ma non è l’unica disposizione che riguarda le attività commerciali. I negozi con il bandone tirato giù (spetterà al governo nazionale decidere quando riapriranno), quelli che non rientrano nelle attività essenziali, potranno grazie all’ordinanza della Regione riprendere da subito le vendite se lo vorranno, con un promozione on-line, in televisione o a distanza, dei loro prodotti e consegne a domicilio o per corrispondenza. Basterà evitare contatti personali inferiori ad un metro ed ottanta centimetri, oltre al rispetto delle norme igieniche e sanitarie in tutta la filiera, dal confezionamento alla consegna.

Trovata una soluzione anche per articoli di cartoleria, forniture per ufficio, giochi e giocattoli. Questi articoli si potranno vendere on-line e per corrispondenza oppure nei negozi di generi alimentari o di altre attività commerciali non soggette a chiusura.

E così anche edicole e supermercati, in Toscana, potranno vendere, oltre ai giornali e ai generi alimentari, anche il materiale indispensabile per la prosecuzione delle attività scolastiche e i giocattoli. In un primo momento i decreti del governo erano stati interpretati in senso restrittivo e così nei supermercati e nelle edicole gli articoli di cancelleria comparivano coperti da cartelli che ne dichiaravano vietata la vendita.

«In un periodo in cui le attività pratiche sono drasticamente limitate – commenta l’assessora a istruzione formazione e lavoro, Cristina Grieco – non ha senso privare i bambini degli strumenti necessari per proseguire una delle poche attività manuali possibili anche nell’isolamento a casa. Didattica a distanza non significa, soprattutto per i più piccoli, attività esclusivamente digitali. L’acquisto di pennarelli, matite, quaderni mentre si fa la spesa per generi alimentari o giornali, non comporta peraltro alcun rischio ulteriore e rappresenta un riconoscimento delle esigenze delle bambine e dei bambini».

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