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Conte a Firenze per l’inizio dell’anno accademico: ‘presto 1600 nuovi ricercatori’

Al via un piano organico di durata quinquennale per trattenere i giovani cervelli nel nostro paese

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte oggi ha visitato Palazzo Vecchio a Firenze in occasione della cerimonia dell’avvio dell’anno accademico dell’Università fiorentina. L’ingresso di Conte nel Salone dei Cinquecento è stato salutato da un applauso. Il premier è stato accolto dal sindaco Dario Nardella, insieme tra gli altri al rettore Luigi Dei e alla vicepresidente della Regione Monica Barni.

“Avvertiamo indispensabile l’esigenza di un piano pluriennale d’investimenti, che ci consenta di programmare le nostre attività di formazione, ricerca e ponendoci obiettivi lungimiranti e di sistema”. Ha dichiarato il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei. “In assenza di ciò – ha aggiunto -, senza un incremento di risorse, senza una revisione del meccanismo del fabbisogno finanziario, la cui attuale impostazione si traduce di fatto in una violenta contrazione della spesa corrente in presenza di situazioni finanziarie di assoluta saldezza e virtuosità, il sistema universitario italiano inevitabilmente, già a partire da quest’anno, si avvierà verso un rapido collasso il cui esito sarebbe davvero drammatico per il Paese”. Quattro gli impegni chiesti dal rettore al Governo per il mondo dell’Università: “Un incremento del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) di almeno 300 milioni con la contemporanea revisione del meccanismo del fabbisogno per poter tempestivamente investire soprattutto in diritto allo studio, la prosecuzione dei piani straordinari per reclutare giovani ricercatori insieme a un piano pluriennale per la ricerca d’interesse nazionale e una reale politica d’investimenti infrastrutturali”.

“È cruciale puntare sull’internazionalizzazione dei nostri Atenei, per favorire l’ingresso di studiosi stranieri nel nostro Paese, creando le condizioni affinché sia valorizzato l’enorme potenziale di attrattività dell’Italia. In tal senso, vorrei annunciare che, nel nuovo Ministero dell’Università e della Ricerca, verrà istituita una specifica Direzione sull’internazionalizzazione, che sarà dedicata proprio a questo obiettivo”. Ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte. “Dobbiamo varare un piano strutturale di riforme e interventi significativi a favore dell’università e della ricerca. Per immettere sin da subito nuovi giovani ricercatori nel sistema, stiamo valutando, in sede di conversione in legge del Dl di proroga termini, la presentazione di un emendamento volto ad immettere immediatamente nel sistema 1.600 nuovi ricercatori. Interverremo con un piano organico, di durata quinquennale, per consentire finalmente alle università di poter programmare la selezione di giovani studiosi”.

“È importante innanzitutto concentrare gli sforzi perché i giovani siano trattenuti nel nostro paese“. Ha proseguiro il presidente del Consiglio, “Questa è una premura, è una priorità assoluta per la nostra attività di governo, perché i giovani possano qui realizzare le proprie aspirazioni nella ricerca”, ha aggiunto. “Più volte – ha spiegato Conte – ho rimarcato, e denunciato anch’io, il numero troppo elevato di giovani che, formati nelle nostre scuole e nelle nostre università”, poi si trasferiscono all’estero. “Abbiamo investito su di loro anche un capitale anche economico – ha aggiunto il premier – non solo politico, umano sociale ma anche economico ragguardevole: ebbene, è una grande perdita che spendano poi questa loro competenza all’estero, e nello stesso tempo non riusciamo ad essere così attrattivi”.

Firenze potrebbe ospitare “un museo che celebri e insegni la storia dell’italiano che, come ogni lingua, è lo specchio della società che la parla e, al contempo, tesoro depositato dalle generazioni che, prima di noi, l’hanno parlata: essa è veramente un’eredità”. ha concluso Giuseppe Conte. “So che il ministro Franceschini ne ha parlato col sindaco Nardella, siamo convinti di questa scelta”, ha aggiunto. Conte ha detto di voler far propria l’istanza di un gruppo di studiosi che “domandano da qualche tempo la creazione di un Museo della lingua italiana: grande, ricco e tecnologico. Penso che la sede migliore sia proprio Firenze”. 

Durante il discorso del Presidente le rappresentanze studentesche hanno deciso di abbandonare il Salone dei Cinquecento. L’iniziativa, affermano in una nota congiunta Csx Firenze, Studenti di Sinistra, Udu Firenze e Lista Aperta Firenze, è stata adottata “in segno di protesta contro il sotto-finanziamento dell’istruzione e della ricerca”. Secondo i rappresentanti degli studenti, “emerge chiaramente nell’ultima legge di bilancio che il Governo non ha ritenuto opportuno neanche un rifinanziamento minimo del settore“, sottolineando come “nel contesto fiorentino questo potrebbe portare anche ad un aumento della contribuzione studentesca. Ciò renderebbe l’Università ancor meno accessibile agli studenti in difficoltà economica“. Dunque, proseguono gli studenti, “chiediamo un rifinanziamento efficace del sistema, che garantisca il diritto allo studio, più risorse alla didattica, alla ricerca ed alle infrastrutture”

Fonte foto: La Nazione

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