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Dalla strada all’artigianato: un laboratorio per vittime della tratta

A Pontassieve la Comunità Papa Giovanni XXIII inaugura una pelletteria artigianale dove lavoreranno le ex prostitute che possono così rifarsi una vita

Una seconda vita a Pontassieve per le donne trafficate ai fini della prostituzione che hanno scelto di abbandonare la strada. Nel paese in provincia di Firenze infatti il 7 febbraio la Comunità Papa Giovanni XXIII inaugura un laboratorio di pelletteria artigianale dove lavoreranno le ex prostitute vittime della tratta.
Un progetto di solidarietà che nasce dall’esperienza di Alessandro Fiesoli e la moglie Claudia Mascherini, membri della Comunità Papa Giovanni XXIII, che hanno iniziato ad accogliere nella propria casa famiglia le donne nigeriane trafficate ai fini della prostituzione e si sono trovati di fronte ad un dilemma: l’unica alternativa possibile alla strada per le loro ragazze sarebbe potuta essere solamente quella di un inserimento reale nel mondo del lavoro.

“J.A. è arrivata da noi circa tre anni fa, all’età di vent’anni; per noi in breve tempo è diventata come una figlia. Ci siamo tirati su le maniche e abbiamo rispolverato le vecchie competenze di famiglia”, dice Alessandro la cui famiglia aveva le conoscenze che servivano: fino a 13 anni prima i genitori gestivano la pelletteria Il Portuccio nel paese, forte di 40 anni di esperienza. Ora la mamma di Alessandro, Marta, di 70 anni, insegna il mestiere alle ragazze. E poi sono arrivati i macchinari, alcuni donati da aziende del territorio, altri acquistati con i contributi arrivati per il progetto.

È nato così ‘Another Skin’, il laboratorio di pelletteria che si prefigge di formare altre collaboratrici rendendo tutor le prime tre ragazze che sono state liberate, tramite il lavoro, dalla tratta. “Disegniamo e produciamo pezzi artigianali unici oppure in piccole quantità, per rivendite del territorio e anche per grossi marchi nazionali. A breve sarà possibile acquistare le nostre borse dall’ecommerce del nostro sito”, spiega Alessandro Fiesoli. La Cooperativa sociale il Pungiglione della Comunità Papa Giovanni XXIII si è fatta carico del progetto, in collaborazione con l’Accademia delle belle arti di Firenze e sostenuto anche attraverso i contributi dell’Unione Europea, di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, di Fondazione Il Cuore si Scioglie e di Banca d’Italia.

Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII succeduto a Don Benzi, spiega: “Nella Giornata mondiale di preghiera e riflessione sulla tratta, insieme alla Chiesa vogliamo pregare in particolare per le donne, le adolescenti e le bambine trafficate e abusate ogni giorno in strada, nei night, negli appartamenti e nei centri massaggio. E non vogliamo dimenticare chi come schiava sessuale ha perso la vita: sono centinaia le giovanissime donne (184 fra il 2000 e il 2016) uccise per mano dei loro stessi clienti. Finché non sarà adottato anche in Italia il ‘modello nordico’ di contrasto alla prostituzione, sul corpo della donna continuerà ad essere esercitato un diritto di proprietà che annienta sia la dignità della donna che del cliente”.

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