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Rossi: “Vorrei consentire da subito l’attività motoria all’aperto”

Il presidente della Regione precisa la sua posizione dopo un’intervista radiofonica: no alla riapertura delle seconde case in Toscana

No alla riapertura delle seconde case in Toscana, sì a un percorso da definire insieme ai sindaci che consenta, soprattutto a bambini e persone non autosufficienti, di prepararsi gradualmente ad una nuova normalità, permettendo anche l’attività motoria all’aperto oltre la prossimità della propria abitazione. Questa la dichiarazione di oggi del presidente della Regione Enrico Rossi, che ha chiarito la sua posizione dopo l’intervista radiofonica di questa mattina a ‘Radio anch’io’ su Radio 1. 

“A chiarimento delle cose che ho dichiarato questa mattina in un’intervista radiofonica, non penso affatto alla riapertura delle seconde case in Toscana – spiega Rossi – la discesa verso le seconde case dal nord, come ho ricordato nella stessa intervista, all’inizio della pandemia è stata purtroppo fonte di diffusione del contagio. Mi piacerebbe invece mandare assieme ai sindaci e agli amministratori locali un messaggio alle persone, e in particolare ai genitori di tanti bambini e ragazzi che da tempo sono costretti nelle loro case, così come alle persone non completamente autonome. Vorrei nelle prossime ore chiarire con un provvedimento il concetto di prossimità alla propria abitazione e relativo all’attività motoria all’aperto”.

“Mi piacerebbe – prosegue Rossi – con il consenso dei sindaci, permettere da subito attività motoria all’interno del territorio comunale, a piedi o in bicicletta, in modo individuale e permettendolo al genitore con i propri figli di età inferiore ai 18 anni e alle persone non completamente autosufficienti con il loro accompagnatore. È una misura importante che potrebbe aiutarci a preparare gradualmente una nuova normalità nel segno della responsabilità e dell’umanità, in cui poter convivere a lungo con il virus in sicurezza e con dignità. Restano fermi: l’obbligo di autodichiarazione; le misure di distanziamento sociale anche all’aperto; l’obbligo delle mascherine, che in Toscana abbiamo già stabilito distribuendone gratuitamente a tutti i cittadini; le disposizioni nazionali e dei sindaci sui parchi e sui giardini pubblici e la possibilità di emettere ordinanze da parte dei sindaci stessi.”

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