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Il ministro Speranza in visita alla Menarini: ‘non siamo ancora in un porto sicuro’

Il ministro della salute ha visitato lo stabilimento farmaceutico di Sesto Fiorentino che ospiterà un nuovo polo produttivo da 40mila metri quadri, 150 milioni di euro l’investimento complessivo

Il ministro Speranza

Il ministro Roberto Speranza ha visitato a Sesto Fiorentino la Menarini, il gruppo farmaceutico realizzerà un nuovo polo produttivo di 40mila metri quadri nell’area ex Longinotti, con un investimento da 150 milioni di euro.

“Stamattina ho avuto modo di visitare una realtà importante farmaceutica del nostro paese come la Menarini: noi dobbiamo continuare ad investire per rendere il nostro paese attrattivo per gli investimenti ad altissimo carico di innovazione che si fanno sul terreno della farmaceutica” ha dichiarato Speranza.

Nel pomeriggio il ministro ha visitato anche l’Ospedale di Careggi a Firenze, dove interrogato sul Coronavirus ha dichiarato: “la mia opinione è che ancora dobbiamo tenere un livello di attenzione molto alto: siamo fuori dalla tempesta ma non siamo in un ‘porto sicuro‘, quindi c’è bisogno ancora di un livello di grande attenzione, di grande cautela. Le 3 regole fondamentali che sono rimaste in piedi – ha aggiunto – dobbiamo rispettarle, io invito tutti i cittadini a farlo: l’utilizzo delle mascherine, il distanziamento di almeno un metro, e il lavaggio delle mani. Le misure igieniche fondamentali a partire dal frequente lavaggio delle mani, queste tre regole sono veramente decisive. Però siamo in una fase diversa”.

Test sierologici per i lavoratori della scuola, e un test molecolare a campione per gli alunni: è quanto ha confermato il ministro della Salute per la riapertura delle scuole a settembre. “La ripresa delle scuole per me è la cosa più importante ora, su cui mettere tutte le energie che ci sono”, ha affermato. “Dobbiamo assumerci il tema di una relazione strutturata fra azienda sanitaria territoriale e scuola. E lo faremo a partire dai test e dal monitoraggio: test sierologici per tutti quelli che lavorano a scuola, e poi stiamo studiando un modello di test a campione di natura molecolare sulla popolazione scolastica”. Il test a campione, ha spiegato Speranza, “sarà costruito sul piano statistico con modelli scientifici su cui i nostri scienziati sono al lavoro. Però l’idea di fondo è questa: una nuova relazione organica strutturata fra mondo della salute e mondo della scuola. Averla persa negli anni io penso che sia stato un errore. Ed io lavorerò per ripristinare questa relazione organica”.

“Il nostro auspicio – ha concluso il ministro- è che non si arrivi più a una chiusura totale” a causa della diffusione del Coronavirus, “però questo non sta scritto nel cielo, dipende da noi, dipende prima di tutto dai comportamenti di ciascuno di noi”.

“Fino a quando non avremo né vaccino né terapia – ha sottolineato – abbiamo bisogno di un atteggiamento di massima cautela, e dove dovessero verificarsi focolai, come pure qua e là sta avvenendo nel nostro Paese, dobbiamo essere prontissimi ad intervenire nel più breve tempo possibile, perché più si interviene subito con determinazione e meno il virus si diffonde”.

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