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Ti porto a casa la spesa: riscoprirsi comunità usando i social a Carrara

Donatella Beneventi ha aperto un gruppo Facebook per connettere cittadini e negozianti nella sua città: ha avuto così tanto successo che ne sono nati altri, dalla Versilia alla Lunigiana

Imparare a fare spesa per un pranzo economico e green

In questo momento in cui siamo chiusi nelle nostre case per fermare la diffusione del Coronavirus andare a fare la spesa può essere un rischio e un problema per i più anziani e i più fragili. Per far sentire tutti meno soli e ricreare una comunità, anche se virtuale, arriva da Carrara un’idea virtuosa: il gruppo Facebook “Ti porto la spesa a casa”. Nato da un’idea di Donatella Beneventi, guida turistica di origine genovese che vive a Carrara da molti anni, il gruppo ha l’obiettivo di mettere in contatto i cittadini con i negozi locali che effettuano consegne a domicilio, creando così una rete che non solo fa incontrare domanda e offerta ma combatte anche il senso di solitudine e isolamento.

“Io uso molto i social per lavoro e così l’8 marzo, quando ancora le restrizioni erano meno stringenti di quelle attuali, ho avuto l’idea di aprire un gruppo – spiega Donatella – per mettere in contatto i miei concittadini con i negozianti che potevano portar loro la spesa a domicilio: l’ho scritto in un post su Facebook e la risposta è stata incredibile, nel giro di 24 ore mi hanno chiesto di aprire altri cinque gruppi e oggi ce ne sono dodici attivi tra la Toscana e la Liguria”
Al gruppo originario di Carrara infatti – che oggi conta 2mila adesioni e 45 attività – si sono aggiunti quello di Massa, che ha sui 700 membri, quello della Versilia, che ha più di 600 membri e copre tutta la costa da Forte dei Marmi a Viareggio, e poi la Lunigiana, Montignoso e Ginestra, vicino Firenze, ciascuno dei quali è amministrato da volontari.

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“Si basa tutto sulla condivisione – spiega Donatella – al gruppo si iscrivono i potenziali clienti e i negozianti che mettono il loro annuncio con la foto, le offerte del giorno, le condizioni per accedere alla consegna a domicilio. Così si è creata una comunità, è un servizio di pubblica utilità che assolve a due ruoli: uno sociale, perché si prende cura delle persone, e uno economico, perché così aiuta i piccoli negozi in questo momento, nel gruppo infatti non c’è la grande distribuzione ma solo negozi, mercati e aziende agricole, oltre alle pizzerie e ristoranti che fanno consegna a domicilio.”

Ci sono macellerie, pescherie, verdurai e alimentari ma anche negozi di articoli ortopedici e copisterie, insomma tantissime attività che così possono mantenere il giro d’affari e aiutare chi per vari motivi ha difficoltà a fare la spesa di persona. “Nel gruppo ci sono pochi anziani ma molti figli che abitano lontano dai genitori e quindi chiedono il servizio a domicilio per loro, poi ci sono tante famiglie, mamme a casa con i bambini piccoli, ma anche molte richieste per i disabili e per le persone che vivono sole” aggiunge Donatella.

Una modalità intelligente e costruttiva per servirsi dei social network per connettere davvero le persone. “Si è creata questa bella comunità e mi arrivano dei feedback molto positivi – conclude Donatella – le persone così non si sentono abbandonate, usiamo i social per lo scopo a cui dovrebbero servire in questo momento: non farci sentire soli.”

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