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Strage di Via dei Georgofili, Firenze ricorda. Il video-racconto di intoscana

Voce narrante sono gli uomini e le donne delle istituzioni, del mondo della lotta alla criminalità e del giornalismo che raccontano la strage nella quale persero la vita 5 persone, tra cui due bambine. Firenze non dimentica. Tra i contributi quelli di Dario Nardella, Pietro Grasso ed Enrico Rossi 

Strage di Via dei Georgofili

C’è una foto che è diventata il simbolo della Strage dei Georgofili. E’ quella del vigile del fuoco Gianni Innocenti. E’ lui che stringe tra le braccia – avvolta in un lenzuolo – la piccola Caterina Nencioni, morta a 50 giorni nell’attentato nel cuore della notte del 27 maggio 1993, alle 1.04. Ci sono dei numeri che la memoria tiene saldi a Firenze perché dimenticare è impossibile anche con il tempo che segna nuova vita. Ma per la città quella è una ferita che non si rimargina. Il dolore è ancora vivo, oggi come 27 anni fa. Ci si commuove di fronte a quel minuscolo corpicino di cui si intuisce la fragilità mentre nell’aria c’è solo polvere, di fronte ad una famiglia ‘rasa al suolo’ mentre dormiva sonni tranquilli. Insieme a Caterina morirono anche la sorellina Nadia di 9 anni ed i genitori Fabrizio e Angela. Tra i morti anche lo studente ventiduenne Dario Capolicchio.
 
Firenze è colpita al cuore negli anni delle stragi mafiose, degli attentati alla democrazia. Oggi ricordare quella notte, ricordare le indagini, i magistrati e il coraggio della scomparsa Giovanna Maggiani Chelli (madre di Francesca, fidanzata di Capolicchio, tra i feriti della strage) e presidente dell’Associazione tra i familiari della vittime di Via dei Georgofili non è solo doveroso ma necessario e indispensabile. Lo è ancor di più nel pieno di una pandemia che ha tolto respiro e fiato al paese, oltre che aver generato nuovo dolore ad un’Italia che non conosce pace. Lo è ancor oggi nel pieno di una crisi economica senza precedenti dal tempo di guerra, una crisi che rende tutti fragili e vulnerabili. Perché è lì che la criminalità si insinua come un male latente che aspetta solo il momento migliore per venir fuori.
Proprio per questo – per il ricordo indispensabile di quei giorni e per un monito verso l’oggi – abbiamo prodotto come intoscana.it per la Regione Toscana un video-racconto di quella notte ma anche di ciò che fu dopo, lasciando parlare le istituzioni di oggi, chi è impegnato per sostenere politiche per la legalità, chi è a capo della giustizia, chi ancora ha il dovere di informare, chi la lotta oggi la porta avanti dagli scranni del Parlamento e in passato sul campo, come magistrato. Un video-racconto dal titolo ‘Strage dei Georgofili 1993-2020. Il ricordo, 27 anni dopo’ con le voci – tra gli altri – del sindaco di Firenze Dario Nardella, del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dell’assessore Vittorio Bugli e ancora del senatore Pietro Grasso, della presidente del Tribunale di Firenze Marilena Rizzo e della presidente della Corte d’Appello Margherita Cassano. Non mancano le riflessioni del prefetto di Firenze Laura Lega, del Procuratore della Repubblica di Firenze Giuseppe Creazzo ed ancora Alessandro Martini (assessore alla legalità del comune di Firenze), Roberto Ciappi (sindaco del Comune di San Casciano Val Di Pesa), Paolo Bolognesi (presidente dell’Associazione tra i familiari e le vittime della strage di Bologna), Manlio Milani (presidente Associazione ‘Familiari delle vittime di Piazza della Loggia’) e la giornalista Sandra Bonsanti. Poi c’è la voce tra le voci, quella appunto della presidente Giovanna Maggiani Chelli, con un suo intervento al Senato nel 2013.

 
“La memoria e la verità ci aiutano ad essere persone libere’ – ricorda nel video la presidente del Tribunale di Firenze Marilena Rizzo.  Un tema toccato anche dall’ex magistrato Pietro Grasso. Il senatore dice: ‘Dobbiamo tenere sempre presente che l’ansia di verità è un qualcosa che deve portare verso la giustizia e senza una giustizia – che oltre alla ricerca dei responsabili rispetti le vittime – non ci potranno essere mai democrazia e libertà’.
L’assessore regionale alla presidenza Bugli si è soffermato anche sul progetto di digitalizzazione legato alla Strage di Via dei Georgofili mentre il governatore Enrico Rossi ha ribadito che ‘di fronte alla strategia di queste organizzazioni criminali la prima arma è la consapevolezza, la costruzione di una cultura, della legalità e delle istituzioni, una cultura autenticamente costituzionale e democratica’.  
Anche il sindaco di Firenze Nardella torna con la mente a quella notte nel video prodotto da intoscana.
Ricorda le morti, ricorda che furono colpiti al cuore anche i simboli della città, gli Uffizi, Palazzo Vecchio, la chiesa di Santo Stefano al Ponte. ‘Firenze aveva perduto il suo scudo – analizza il primo cittadino –  per Cosa Nostra era una città come tante, da sfregiare ma la rivincita civile e istituzionale stava nel fatto che Firenze – pietra dopo pietra – voleva ricostruire, stava nel fatto che gli attentatori furono individuati grazie ad un lavoro di equipe mai fatto nel nostro paese ma ciò non significa però che tutto sia chiaro ancora oggi, sentiamo di non avere ancora risposte a tutti i nostri perché. In questi 27 anni c’è stato non solo il tempo di commemorare ma di andare avanti e chiedere tutta la verità perché solo con la verità si può avere giustizia’. 
 
Una cosa è certa: Firenze non si fermerà mai nella ricerca di questa verità come non smetterà mai di ricordare alimentando proprio attraverso il ricordo la cultura della legalità, ossigeno indispensabile per la difesa della democrazia e del Paese.

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