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Coronavirus: gli stranieri in Toscana meno colpiti, perché più giovani

Lo studio dell’Agenzia regionale di sanità mostra che solo 347 persone di nazionalità straniera si sono ammalate di Covid-19, con 6 morti

Età più giovane, fattori genetici protettivi, minor numero di comorbidità: sono alcuni dei fattori che secondo uno studio dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana possono spiegare l’impatto meno grave dell’epidemia di Coronavirus sulla popolazione migrante e straniera in generale.

In Toscana 347 stranieri sono risultati positivi al Coronavirus, e 6 sono morti, su un totale di 811 decessi in regione. La popolazione straniera residente ha un’età media di 34,6 anni: l’età media dei positivi stranieri è di 45,9 anni, contro il dato di 60,9 anni per gli italiani. Rispetto agli italiani l’indice di letalità è molto più basso fra gli stranieri (1,7% contro 8%). Trattandosi di persone giovani, non stupisce nemmeno la presenza di un minor numero di comorbidità (in particolare patologie croniche come il diabete, l’ipertensione, la broncopneumopatia cronica ostruttiva e l’insufficienza renale) che interessano soltanto il 18,2% degli stranieri (italiani: 32,4%).

“I dati riferiti alla nostra regione – è il commento di Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia di Ars Toscana – sembrano confermare che la giovane età e la mancanza di comorbidità dei cittadini stranieri rappresentano fattori protettivi nei confronti dell’infezione da Sars-CoV-2, nonostante questi cittadini abbiano lavorato in ambienti particolarmente attaccati dal virus, come le Rsa e gli ospedali”.

I paesi di provenienza riflettono le etnie che maggiormente risiedono sul territorio toscano, ad eccezione di quella cinese. I dati, infatti, mostrano ben 64 nazionalità presenti nella casistica toscana: il 18,4% dei casi Covid-19 provengono dall’Albania, il 15,3% dalla Romania, il 14,1% dal Perù, il 5,5% dalle Filippine e il 3,7% dal Brasile India e Marocco.
Tra i cittadini cinesi (che rappresentano il 13% dei residenti stranieri in Toscana) è stato registrato soltanto 1 caso.  Quest’ultima informazione risulta oltremodo interessante, alla luce del fatto che la città di Prato ospita una delle più grandi comunità cinesi d’Europa e che, dato l’esordio dell’infezione, sembrava destinata a diventare un epicentro di Covid-19.

Per quanto riguarda il luogo in cui è avvenuta l’esposizione tra gli stranieri, 81 persone hanno contratto l’infezione sul luogo di lavoro e, di queste, 57 risultano operatori sanitari che operano prevalentemente all’interno di Residenze sanitarie per anziani (46). Dato che sono soprattutto le donne provenienti dai Paesi dell’est Europa e sud America (Perù) a svolgere professioni di natura assistenziale (in prevalenza agli anziani), l’informazione riguardante il luogo di contagio spiega, in parte, il maggior coinvolgimento del genere femminile fra gli stranieri provenienti da questi Paesi.

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