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Clara alza la sedia e porta avanti il cuore del Mondo

A Milano la presentazione delle attività dell’associazione nata per portare avanti i progetti del ‘Mondo’, dal supporto agli ex alcolisti dell’Approdo fino a premi, incontri e iniziative per sostenere i valori dello sport. Lentini: ‘Emiliano è stata una persona fondamentale nella mia vita’

Associazione Mondonico

Una pioggia impercettibile rende tutto grigio e impalpabile. Appiattisce la prospettiva delle strade e il profilo longilineo dei grattacieli di Milano. Fuori dalla stazione centrale sono bastati pochi passi per raggiungere la Regione Lombardia e appena 4 secondi d’ascensore per salire all’undicesimo piano. Merito della tecnologia e del progresso, direbbe qualcuno. Eppure appena entrati nella sala stampa si è avvertito sin da subito che il valore aggiunto di un edificio moderno e scintillante sono state ancora una volta le persone. Tante quelle sedute in sala, appoggiate alle pareti, in piedi, ad ascoltare le parole di Clara alla presentazione delle attività dell’Associazione Mondonico, il mister senza la cravatta, ‘folle’ e autentico come quella figlia che oggi porta avanti la sua filosofia di vita con la concretezza delle azioni.

In prima fila c’è Gigi Lentini a a testimoniare il legame speciale che tutt’ora lo lega al mister ed alla sua famiglia. ‘Anche se litigavamo spesso poi finiva tutto e ci volevamo bene più di prima, Emiliano è  stata una persona fondamentale nella mia vita’, ricorda il fuoriclasse, con un filo di voce. E poi Marco Sesia, oggi allenatore della Primavera del Torino, che ha trovato l’esordio in serie A proprio con il Mondo, sempre con la maglia amaranto. ‘Ero un giocatore semisconosciuto. Eppure il mister mi portò dalla D alla A in un anno solo’. Le parole di Sesia si spezzano per la commozione ma ci pensa Giancarlo Finardi, ex compagno, collaboratore e amico di Emiliano a far tornare il sorriso con un aneddoto. Fu lui che portò la moglie del Mondo, Carla, in ospedale: stava per partorire Clara. Ed ora che il mister non c’è più ecco che Finardi è ancora una volta presente, vicino a quelle donne esili solo nella corporatura. Anche lui sosterrà i progetti dell’associazione.  

Così a Palazzo Lombardia non solo si ricorda il professionista, l’uomo di calcio ma anche l’amico, il padre, il compagno, la persona sempre a disposizione degli altri. Vite che si intrecciano, al di là del puro mestiere e che escono dai ricordi. Sono quelli dei ragazzi dell’Approdo che ogni giorno, anche con il calcio, provano a dire no all’alcol, sono quelli di chi ha fatto un pezzo di strada insieme al Mondo. Come Fulvio Gambirasio, il padre di Yara, anche lui a Milano. ‘Emiliano è stato il primo testimonial dell’associazione dedicata a mia figlia, senza che io l’avessi chiesto. Ha scalfito il cuore di tutti noi e ci ha messo dentro un po’ del suo pensiero’.

Ecco che – con le percezioni dei colleghi e degli amici – si delinea il profilo dell’uomo, quello che ha messo insieme nel corso della sua vita ‘mondi diversi che si sono presi per mano’: il calcio, quello della serie A, i campi degli oratori, la sua cascina e la sua Rivolta, i giovani che ha incontrato, le persone che esistenze difficili che ha aiutato a ripartire, con la determinazione che ha insegnato ai suoi ragazzi, in campo. I bambini, ai quali raccontare i valori dello sport, le famiglie. Il Mondo del ‘Mondo’ che oggi continua a vivere nelle attività dell’Associazione presieduta da Clara.

‘Ho deciso di andare avanti, l’ho fatto egoisticamente per non fare andar via papà ma anche perché non era giusto che si fermasse tutto. Abbiamo una missione – ricorda Clara, emozionata e determinata – far capire che oggi sempre di più conta l’essere e non l’apparire’. Poi accenna ad un episodio. Protagonista la piccola nipote Gaia, bionda come lei. ‘Stavamo guardando insieme i filmati di papà e lei mi dice: Da grande voglio dire che mio nonno era veramente bravo e lo voglio dire a tutti. Ed è quello che voglio fare anche io – confessa – voglio che tutti sappiano che persona splendida era il mio papà’.

E il miglior modo per farlo è portare avanti ciò che il Mondo aveva iniziato e andare oltre, con tanti altri progetti. Tra questi ci sarà Il ‘Premio Emiliano Mondonico’, riservato ai professionisti con l’obiettivo di scegliere sportivi rappresentativi che possano lanciare messaggi ai giovani, che diventino esempio, anche fuori dal campo. I ragazzi quindi sempre al centro. Anche nel caso del Torneo 381, come le panchine del mister: in campo si sfideranno campioni, ex giocatori e giovani. Sarà poi intitolata a Mondonico anche la squadra del carcere minorile del Beccaria di Milano e poi – fortemente voluto da Clara – un ciclo di incontri ravvicinati con gli ‘Ultras’, per cambiare ‘prospettiva’ e pensiero su una realtà troppo spesso additata senza conoscerla fino in fondo. ‘Senza i ragazzi della curva non ce l’avrei fatta – spiega la figlia del mister. Con me sempre più leali, amici, presenti, quelli che come diceva mio padre vorrei sempre nella mia squadra’.

E nella squadra del cuore di Clara – immancabili – anche i ragazzi dell’Approdo, quelli che suo padre allenava, per insegnargli che c’è sempre un motivo e un modo per ripartire. Un guizzo che cambia la partita e il corso delle cose. Ed ecco che  un abbraccio improvviso unisce Clara e il professor Cerizza, così piccoli ed enormi al tempo stesso. Lui che da oltre vent’anni segue un protocollo innovativo per aiutare tante persone ad uscire dalle dipendenze e che ha sempre trovato nel Mondo un amico con il quale portarlo avanti. 

‘Ho promesso una cosa l’ultima volta che ho visto Emiliano, quella di andare avanti. Mi disse – confessa Cerizza regalando a tutti un ricordo intimo –  La nostra fine prosegua con chi abbiamo allenato’.

E non aveva torto il Mondo, lasciare qualcosa  negli altri significa non morire mai. Ci sarà ancora tempo per giocare partite senza scudetti sul petto, ci saranno momenti per giocare e per parlare. Ci saranno sguardi belli, senza pregiudizi. Cambi di prospettiva, rotture di schemi. Ci saranno altre sedie pronte per essere alzate verso il cielo, pronte a difendere gli ultimi, a sostenere i piccoli. Clara oggi ha le braccia forti per farlo. 

La fotogallery dell’Associazione Mondonico – photo by Fabio Milano

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