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Navicelli: da Pisa a Livorno in barca per riscoprire il rapporto con l’Arno

Domenica 27 ottobre si potrà navigare lungo il canale rimesso a nuovo e aperto per l’occasione a rematori e pagaiatori

Pisa e l’Arno

Da Pisa a Livorno percorrendo il Canale dei Navicelli. Dopo Navigarno, la discesa lungo l’Arno da Firenze a Pisa dello scorso aprile, progetto sviluppato dalla Canottieri Comunali Firenze insieme con Regione, Comune di Firenze, Autorità di Bacino del Fiume Arno e Arpa, domenica prossima 27 ottobre si terrà la prima edizione del ‘Navicelli’.

Sono 17 i chilometri del percorso, lungo il canale, appena rimesso a nuovo, aperto per l’occasione a rematori e pagaiatori a bordo di diversi tipi di barche: dalle canoe al dragon boat, dalle tavole Sup alle canoe polinesiane. Un modo per completare il percorso che, attraverso l’acqua, collega Firenze con Pisa e Livorno. Lungo i Navicelli nel 500imo anniversario della nascita di Cosimo primo dei Medici, proprio colui che commissionò, nella seconda metà del Cinquecento, la costruzione del canale per collegare Pisa al nascente porto di Livorno e favorire il traffico delle merci.

Con i Navicelli l’idea è rendere l’Arno sempre più fruibile e vivibile, dal punto di vista sportivo e turistico, ma anche per entrare a contatto con la natura e conoscere luoghi e storia della Toscana.

“Dall’esperienza di Navigarno – ha detto l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo – nasce una riflessione. Negli anni, soprattutto a partire dal dopoguerra, abbiamo perso il rapporto con l’Arno. Abbiamo perso la confidenza con le sponde, con l’acqua, con la quotidianità e con tutte le attività che invece erano parte integrante delle comunità che hanno vissuto e vivono lungo il fiume. Questa manifestazione rappresenta una sorta di riappropriazione di questo spazio. I Canottieri in realtà non l’hanno mai lasciato e ne sono stati un presidio. Adesso sono iniziate le ‘letture’ del rapporto col fiume in termini di valorizzazione turistica, con un occhio alle esperienze di altre grandi città europee e per approfittare di punto di osservazione delle città assolutamente inconsueto”.

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