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Dalla Sant’Anna arrivano i cerotti ultrasottili che rigenerano i tessuti

Lo studio coordinato dall’Istituto di BioRobotica punta sviluppare cerotti nanostrutturati che agiscono all’interno del corpo umano sui tessuti cartilaginei, ossei e muscolari

Cerotti ultrasottili, dalle dimensioni microscopiche, che agiscono all’interno del corpo umano e hanno proprietà rigenerative che si applicano sui tessuti cartilaginei, ossei e muscolari. È questa la scoperta realizzata da un gruppo di ricercatori coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore, il Dipartimento di Fisica dell’Università di Genova e il Royal College of Surgeons in Ireland.
Questi cerotti combinano per la prima volta la tecnologia dei film ultrasottili (ovvero strati di materiale dalle dimensioni inferiori al micron) con compositi di polimeri e particelle piezoelettriche, e riescono così a garantire un effetto di rigenerazione sui tessuti.

I cerotti “nanostrutturati” sono formati da una miscela di polimeri integrata a nanoparticelle piezoelettriche composte da ossido di zinco. Attraverso un piccolo intervento medico/chirurgico non invasivo, il cerotto si aggancia al tessuto grazie al suo spessore ultrasottile che permette di sfruttare forze intermolecolari che ne favoriscono l’adesione.
Una volta ancorato, il cerotto è in grado di resistere all’interno del corpo umano fino a 90 giorni, assicurando l’effetto terapeutico solo sul tessuto danneggiato. Una volta terminata la sua azione, i polimeri usati sono in grado di riassorbirsi nel lungo termine e anche le particelle piezoelettriche possono essere degradate in componenti riassorbibili.

cerotti rigenerativi Sant'Anna

“Nel nostro studio – commenta Lorenzo Vannozzi, project manager dell’Istituto di BioRobotica – il materiale che abbiamo creato interagisce molto bene con alcuni tipi cellulari che fanno parte dell’apparato muscoloscheletrico, nello specifico modelli di cellule muscolari, ossee e cartilaginee. Agendo direttamente sul tessuto che presenta una patologia, il cerotto ultrasottile ha un effetto rigenerativo sui tessuti grazie a una aumentata proliferazione ed a un più efficiente differenziamento cellulare.”

Lo studio si inserisce all’interno della ricerca scientifica nel campo della medicina rigenerativa e, in particolare, nell’ingegneria tissutale, che ha l’obiettivo di rigenerare organi e tessuti del corpo umano senza dover ricorrere a trapianti o protesi.
Lo studio è stato eseguito nell’ambito del progetto europeo H2020 ADMAIORA, coordinato dall’Istituto di BioRobotica, che mira allo sviluppo di nuovi materiali ed altre tecnologie abilitanti per la rigenerazione della cartilagine.
“Questo è un primo passo verso lo sviluppo di materiali intelligenti che consentono, grazie ai loro stimoli, di rigenerare i tessuti, in primis la cartilagine in primis. All’interno del progetto, nei prossimi mesi, evolveremo questa tecnologia e punteremo a sviluppare sistemi tridimensionali combinati con altri stimoli fisici, quali gli ultrasuoni, per aumentare ulteriormente il loro potenziale terapeutico” conclude Leonardo Ricotti, coordinatore di ADMAIORA e professore dell’Istituto di BioRobotica.

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