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Funghi Espresso: la start up coltiva funghi dai fondi di caffè dei bar

Già nove bar a Scandicci hanno aderito al progetto dell’azienda di economia circolare che così raccoglie il caffè usato, diminuendo anche i rifiuti prodotti

Una coltivazione di funghi naturale, senza utilizzo di terra e senza produzione di rifiuti, portata avanti semplicemente utilizzando fondi di caffè forniti dai bar di Scandicci. Funziona così Funghi Espresso, la start up che ha portato il suo modello di economia circolare a Scandicci, a cui hanno già aderito nove bar della città: The Florence Gate a Villa Costanza, La Bussola, Aquila, Monatti, Robertino, Nico, L’Estremo, Bistro il Nove, Caffé Geggè.

L’iniziativa di raccolta del caffè usato nei bar comporta nei fatti una riduzione dei rifiuti cittadini e rappresenta una buona pratica di riuso, motivi per i quali il Comune di Scandicci ha dato il proprio patrocinio. La raccolta avviene inoltre a emissioni zero, dal momento che è effettuata utilizzando speciali biciclette adibite al trasporto delle merci da B Cargo, altra start up green che ha radici a Scandicci.

“Iniziative come queste dimostrano che è possibile partire dalle buone pratiche del riuso per sviluppare un’economia a impatto zero – sottolinea il sindaco di Scandicci Sandro Fallani – ci vogliono tempo, impegno, perseveranza, capacità di ideare e innovare: oggi Scandicci è fiera di dare il benvenuto ad un pezzo di futuro che ci piace davvero tanto”.

La coltivazione dei funghi viene svolta a partire dallo scarto del fondo di caffè, seguendo il metodo Funghi Espresso; grazie alle importanti proprietà del fondo di caffè è possibile coltivare in modo naturale, senza l’aggiunta di input chimici, funghi commestibili della specie Pleurotus e Lentinula (comunemente conosciuti come orecchioni e shiitake). “Grazie a questo sistema circolare – spiegano i promotori – è possibile produrre cibo in modo naturale senza generare rifiuti”.

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