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Studenti in difficoltà, l’allarme degli psicologi toscani: il 56% è stressato, il 25% vittima di bullismo

I dati sugli adolescenti mostrano un disagio psicologico significativo e i fenomeni di violenza, sia dal vivo che virtuali, in crescita

Giovani, bullismo, stress

Ancora un grido d’allarme per la condizione psicologica dei più giovani in Toscana. A lanciarlo è l’Ordine degli Psicologi della Toscana che segnala che nella nostra regione il 45% degli adolescenti e il 72% delle adolescenti soffre di almeno due sintomi di malessere a settimana e più della metà dei ragazzi e delle ragazze (il 56%) si sente molto o abbastanza stressato dagli impegni legati alla scuola.

Le ricerche sugli adolescenti: aumenta l’autolesionismo e la violenza

Sono i dati emersi dalla rilevazione Hbsc del 2022, uno studio multicentrico internazionale svolto in collaborazione con l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e riportati dalla professoressa Ersilia Menesini dell’Università di Firenze nel suo intervento “Nuove sofferenze degli adolescenti tra fattori di stress e solitudine” all’evento “Gli anni dell’ansia” che si è tenuto nei giorni scorsi a Firenze.

Altri dati allarmanti provengono dalle ricerche sul NSSI (l’autolesionismo non suicidario) che evidenziano un aumento di autolesionismo tra le ragazze e i ragazzi anche in relazione alle difficoltà emotive post- pandemia.

Su scala nazionale, i dati che provengono  dal monitoraggio annuale su Bullismo e Cyberbullismo della Piattaforma Elisa, di cui Menesini è referente scientifico, dicono che gli episodi di violenza tra pari sono un fenomeno molto diffuso, in leggero aumento rispetto agli scorsi anni: il 25% ha infatti riportato di essere stato vittima di bullismo almeno una volta, mentre circa il 18% ha dichiarato di aver preso parte attivamente a episodi di bullismo.
Per quanto invece il cyberbullismo, circa l’8% dei partecipanti ha dichiarato di averlo subito e il 7% di aver preso parte attivamente a episodi di cyberbullismo.

“I dati del monitoraggio – spiega la professoressa Menesini – continuano ad evidenziare un divario tra ciò che viene vissuto dagli studenti e dalle studentesse e ciò che viene percepito dai docenti. Nelle scuole secondarie di secondo grado, infatti, i docenti stimano che sia coinvolto nei fenomeni circa il 6% degli studenti e delle studentesse, un dato lontano da quello riportato dai ragazzi e dalle ragazze. Sembra, quindi, che solo gli episodi più gravi e sistematici arrivino all’attenzione dei docenti, mentre quelli meno gravi, ma non per questo senza conseguenze, rimangano sommersi.”

Gli psicologi: non lasciamo soli i ragazzi

Per l’Ordine degli Psicologi della Toscana è importante non lasciare soli i ragazzi e supportare gli adulti, docenti e i genitori in questo sforzo.“Questi dati – commenta la presidente dell’Ordine Maria Antonietta Gulino – dimostrano che i giovani hanno sempre più necessità di un supporto psicologico e che gli insegnanti e gli adulti che si rapportano con loro hanno bisogno di avere una figura competente a cui rivolgersi per avere informazioni e strategie su come comportarsi nei loro confronti: la scuola è il luogo più adatto dove intercettare bisogni e domande, per questo lo psicologo scolastico è la figura che non deve mancare negli istituti di ogni ordine e grado”.

“L’adolescenza – aggiunge Gulinoè un’importante fase evolutiva in cui i giovani devono dedicarsi alla scoperta di se stessi e del mondo che li circonda: dobbiamo aiutarli a costruire rapporti funzionali e conoscere le proprie risorse adattive, abilità e limiti e dobbiamo sostenere genitori e insegnanti a instaurare con loro un dialogo costruttivo per una sana crescita. Tra i rischi c’è quello che possano rifugiarsi nei social e farne un uso smodato. E la dipendenza dai social può determinare un aumento degli stati di depressione e isolamento, aggravando le problematiche”.

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