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Multiutility Toscana, siglata la fusione ora si pensa alla Borsa nel 2024

La società costituita dai Comuni di Firenze, Prato, Pistoia, Empoli e altri comuni attiva nei settori ambiente, energia e ciclo idrico integrato

La costituzione della multiutility toscana

E’ stato sottoscritto l’atto di fusione per incorporazione tra Alia Servizi Ambientali, Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana. Nasce la nuova multiutility della Toscana per i servizi pubblici locali. La neo-holding sarà attiva nei settori di ambiente, ciclo idrico integrato ed energia.

La nuova società è costituita dai Comuni di Firenze (37,1%), Prato (18,1%), Pistoia (5,54%) Empoli (3,4%) e altri Comuni toscani (35,9%). Il cronoprogramma prevede lo sbarco in Borsa nel 2024.

Tutti i numeri della Multiutility

Nel primo nucleo di aggregazione, la nuova società deterrà circa il 40% delle quote di Estra, il 58% di Publiacqua, il 19% di Acque Spa ed il 31% di Toscana Energia. Circa 700 milioni di euro di ricavi annui per la nuova multiutility con un Ebidta di 170 mln. Investimenti stimati in 170 mln all’anno.

Da cronoprogramma entro i prossimi mesi è previsto un primo aumento di capitale per 1,2 miliardi per permettere l’ingresso di altri azionisti pubblici, con un bacino potenziale di 3 miliardi di fatturato a livello regionale ed oltre 4 miliardi considerando le regioni limitrofe.

L’assemblea dei soci e il nuovo nome

Il prossimo 10 febbraio si riunirà l’assemblea dei soci per integrare il numero dei componenti del consiglio di amministrazione, e dare così maggiore rappresentanza alle realtà presenti all’interno della Multiutility. La composizione del Cda rimane invariata fino alla regolare scadenza, con l’approvazione del bilancio 2022.

E’ stato avviato il percorso per la scelta del nuovo nome della società, che prevede una fase di coinvolgimento di soci e stakeholder e si concluderà entro il primo semestre di quest’anno.

Un superamento dei localismi

Con questa scelta la Toscana si colloca sul versante della crescita e dello sviluppo, superando localismi e personalismi“, ha commentato Nicola Ciolini, presidente di Alia. “La Multiutility potrà garantire a un tessuto produttivo ed industriale come quello del nostro territorio, che deve ambire ad essere sempre in forte crescita, adeguate infrastrutture e servizi“, ha dichiarato Nicola Perini, amministratore unico di Consiag.

Per Marco Baldassarri, presidente di Publiservizi, la nuova società “consentirà ai Comuni toscani di conservare in condizione di maggiore efficienza ed economicità la gestione di servizi pubblici essenziali per le nostre comunità“.

Il ruolo dei Comuni nella Multiutility

I Comuni promotori della nuova Multiutility Toscana puntano “nel medio lungo periodo a bloccare gli aumenti delle tariffe, migliorando la qualità dei servizi su settori strategici per i nostri cittadini, per le famiglie e le aziende che oggi stanno subendo il peso dell’inflazione crescente” ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze.

Una compagine societaria ampia

Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, si augura l’allargamento della compagine societaria della nuova Multiutility Toscana. “Servono società con le spalle larghe per contrastare altre multiutility nate nel territorio italiano, che stanno acquistando impianti nel nostro territorio, stanno acquistando quote di mercato“.

L’ultima parola ai sindaci

La Multiutility ha e avrà un controllo dei Comuni, l’ultima parola spetterà sempre ai sindaci: il 51% della società sarà in mano ai Comuni” ha aggiunto Matteo Biffoni, sindaco di Prato. “E’ la condizione che Prato ha sempre posto“, ha aggiunto.

Dalla fusione alla holding

Oggi certifichiamo l’aggregazione tra le aziende esistenti: poi dovranno nascere una holding che tenga assieme le partecipazioni pubbliche, e che abbia poi l’obiettivo di arrivare alla quotazione in Borsa, che è il vero elemento di svolta se vogliamo reperire nuove risorse per fare gli investimenti” ha sottolineato Brenda Barnini, sindaca di Empoli.

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