Con una esposizione di opere provenienti da 43 collezioni pubbliche e private, Livorno rende omaggio al Gruppo Labronico, associazione di artisti ed amatori d'arte che per tutti gli anni Venti, ed oltre, sostenne e diffuse in Toscana e in tutta Italia la conoscenza della scuola figurativa livornese scaturita Giovanni Fattori.
La mostra "L'eredità di Fattori e Puccini. Il Gruppo Labronico tra le due e guerre" aprirà il 14 maggio ai Granai di Villa Mimbelli (Museo Civico G.Fattori) per chiudere il 3 luglio. L' esposizione è curata da Vincenzo Farinella e Gianni Schiavon. La rassegna è stata organizzata per celebrare i 90 anni di fondazione del Gruppo Labronico (15 luglio 1920) e si compone di due percorsi.
Uno traccia la storia del Gruppo Labronico tra le due guerre, con una selezione di opere dei fondatori e dei principali protagonisti del Gruppo tra i quali: Plinio Nomellini, Gino Romiti, Giovanni March e Renato Natali; l'altro il percorso del Gruppo Labronico nel secondo Dopoguerra, dal 1945 agli anni Sessanta con i vari Mario Borgiotti, Voltolino Fontani, Osvaldo Peruzzi, Vitaliano De Angelis.
Ad aprire il percorso due capolavori di Giovanni Fattori: "Le grandi manovre" del 1897 e "Il pio bove" del 1904. Due opere che stanno ad indicare l'eredità lasciata da Fattori. I dipinti saranno a confronto con una antologia di opere di Mario Puccini nel cui ricordo si costituì il Gruppo Labronico: in mostra "Il Lazzeretto" del 1911, "La Metallurgica" del 1913 e l'inedito "Il ponte con il carro" dei primi anni del 1900. A seguire una selezione di opere degli "anni eroici" (quelli che vanno dal 1920 al primo scioglimento del 1932) rappresentati attraverso piccole antologiche dedicate ai principali fondatori del Gruppo. Un'intera sala sarà dedicata a Renato Natali (15 tele): esposto anche l' inedito "Marcia su Roma" del 1923-24. Al piano terra dei Granai in un'unica sala sarà possibile ripercorrere le vicende del Gruppo nel secondo dopoguerra, dal 1946, quando all'indomani del conflitto mondiale si decise di ridare vita all' associazione labronica. Accanto ai "grandi vecchi" del Gruppo, strenui difensori della tradizione fattoriana, compaiono nuove realtà orientate ad un deciso rinnovamento dei linguaggi e dei contenuti. In mostra opere di Voltolino Fontani, come " La fabbrica" (1949) e "Fuga in Egitto" (1953) e di Osvaldo Peruzzi "L'uomo sulla luna" (1969).
Per informazioni:
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