Hanno messo in mostra i loro disegni, cantato e danzato sulle note della musica tradizionale a testimonianza della loro creatività. E al tempo stesso hanno potuto toccare con mano alcuni dei più significativi “prodotti” dell'ingegno fiorentino e italiano. Questa mattina il Salone de' Dugento ha ospitato una nutrita delegazione di studenti e insegnanti cinesi provenienti da due scuole dell'area di Shanghai questa settimana a Firenze nell'ambito di un progetto di scambio, organizzato con il supporto degli assessorati al Turismo e all'Educazione del Comune e ideato dall'associazione culturale Suoyue Visual Culture Communication con la collaborazione del Dipartimento per l'Istruzione di Jin An della Scuola primaria normale di Shanghai e la Scuola primaria centrale del Distretto di Jing An Shanghai. E per lo sviluppo del progetto decisivo è stato il supporto di due giovani che hanno studiato all'Università di Firenze: Tommaso Vallini,che lavora attualmente a Shanghai presso il Dipartimento di WU Promotion CO LTD, e Danilo Galipò, stagista presso il LAD dell’assessorato al Turismo del Comune di Firenze. Ad accogliere bambini e insegnanti gli assessori al turismo Elisabetta Cianfanelli e all'educazione Rosa Maria Di Giorgi.
“È la prima volta una così nutrita delegazione di studenti delle scuole elementari cinesi viene a Firenze – ha dichiarato l'assessore Di Giorgi –. Si tratta di alunni e insegnanti di due istituti di grande prestigio dell'area di Shanghai arrivati in città nell'ambito di uno scambio culturale che rappresenta una base per un futuro accordo con l'obiettivo di far andare i nostri ragazzi in Cina. Sono rimasta molto colpita dalla grande preparazione e dalle capacità creative espresse da questi bambini, assolutamente avanzate per la loro età. É evidente che lo stato cinese sta investendo in modo rilevante nel campo dell'educazione e della scuola, diversamente dal nostro governo che invece ha tagliato e continua a tagliare risorse”.
“La Cina si è resa conto della necessità di investire in creatività: quello che abbiamo visto oggi è il frutto di quindici anni di un lavoro che inizia fin dalle scuole elementari e che è destinato a formare i futuri designer e creativi per l'industria cinese” ha sottolineato l'assessore Cianfanelli. Grazie a un metodo educativo inserito nel 1998 nei progetti dalle Nazioni Unite e utilizzato in Cina, infatti, vengono forniti ai bambini una serie di stimoli aggiuntivi alle normali attività didattiche mirate proprio allo sviluppo della creatività. Al tradizionale insegnamento sono state affiancate discipline come la musica, l'arte, la danza capaci di dare spazio alla creatività dei bambini.