Un sistema all'avanguardia per proteggere i dipinti in caso di eventi sismici e di alluvioni: questa una delle novità che verrà presentata nell'ambito del Salone del Restauro, che si terrà alla Fortezza da Basso di Firenze dal 13 al 15 novembre con oltre 160 espositori e 19mila visitatori attesi. In programma oltre 120 eventi culturali con 400 relatori per la manifestazione fiorentina che alla sua quarta edizione si conferma vetrina privilegiata per le novità del settore, alcune delle quali di straordinaria importanza nei vari ambiti della tutela delle opere d’arte in occasione di calamità naturali e per quanto riguarda le mille problematiche legate al restauro dei beni archeologici.
Durante la kermesse, sarà ufficializzata la fine della lunga campagna di monitoraggio, durata ben 11 anni, dei possibili trattamenti protettivi del Ratto della Sabina di Giambologna, al momento accolto sotto la Loggia dei Lanzi in piazza della Signoria.
Inoltre, grazie alla disponibilità dell’Opificio delle Pietre Dure, i visitatori del Salone avranno la possibilità di accedere al vicino Laboratorio Restauri della Fortezza e di ammirare – per la prima volta dopo 48 anni – le cinque tavole in restauro dell’Ultima cena di Giorgio Vasari, dipinto della Basilica di Santa Croce che fu alluvionato nel 1966. Le tre visite guidate, per un massimo di 20 persone ciascuna - sono previste venerdì 14 novembre alle 16, alle 16.30 e alle 17 e saranno appannaggio esclusivo dei visitatori del Salone (per prenotazioni: 055-217940).
All'interno della manifestazione, un 'Talking Corner' ospiterà una trentina di incontri, tra cui anche tre curiosi 'ring', formula anglosassone che sottopone al giudizio del pubblico di due diverse opinioni su un tema. Al “Talking Corner” si potranno ascoltare interventi su argomenti che spaziano dalle decorazioni murali alle malte antiche, dalla tecnica pittorica di Giorgio De Chirico al restauro del San Sebastiano di Raffaello. Altri contributi riguarderanno l’utilizzo di Internet per il restauro e il recupero dei giardini storici, mentre la discussione sugli spazi urbani dismessi affronterà le strategie di recupero attraverso l’esperienza del Sant’Orsola Project di Firenze.