Segnalare posti auto dedicati agli invalidi ma occupati in maniera illegittima, ma anche violenze di genere, disegni di writers abusivi sui muri della città, veicoli abbandonati. A breve, per i cittadini di Firenze, sarà sufficiente avere una app sul proprio smartphone per comunicare con la polizia municipale. Si chiama SecureU ed è già stata (positivamente) sperimentata.
L'obiettivo? «Rafforza il rapporto fra cittadini e polizia locale dando la possibilità di segnalare più velocemente e intervenire più rapidamente nelle varie problematiche». È questo l'auspicio dell’assessore alla sicurezza di Firenze, Federico Gianassi, che presenta così SecureU, la nuova applicazione frutto del progetto europeo che nel giro di un mese sarà a disposizione di tutti i cittadini per inviare anche dallo smartphone le segnalazioni alla polizia municipale.
Firenze è l’unica città italiana che ha partecipato al progetto pilota e alla sperimentazione della app. Oltre al capoluogo toscano hanno fatto parte del progetto altre quattro città europee (Lisbona, Dublino, Kildare e Bucarest).
La sperimentazione si è concentrata su alcuni temi specifici, come (appunto) la segnalazione dei posti invalidi personalizzati occupati illegittimamente. La polizia municipale, che ha un back office, è in grado di vedere le segnalazioni e intervenire più rapidamente. A breve, chiusa la fase di sperimentazione, la app diventerà operativa per tutti. SecureU si scaricherà gratuitamente e sarà adattata e migliorata con le esigenze che progressivamente emergeranno. Potrà inoltre essere utilizzata anche per dare informazioni ai cittadini in tempo reale.
Un percorso reso possibile grazie al fatto che il Comune, tramite la polizia municipale e la direzione sistemi informativi, ha partecipato al progetto europeo CITYCoP, promosso dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 e finalizzato al miglioramento del rapporto fra cittadini e istituzioni.
«La app nasce dallo studio e la sinergia fra i corpi di polizia nel contesto europeo con l’obiettivo di fronteggiare le problematiche dei contesti urbani» ha spiegato l’assessore Gianassi. «L’utilizzo della tecnologia serve per migliorare le relazioni umane, ma non le sostituisce. Da tempo lavoriamo con il vigile di quartiere che, con la sua presenza sulle strade, rafforza il rapporto fra cittadini e polizia municipale. Lo strumento tecnologico si inserisce in questo percorso per potenziare questa collaborazione e dare risposte più velocemente». Secondo il comandante della polizia municipale, Alessandro Casale, questa app «consentirà di intervenire più rapidamente su alcune tematiche e fare una miglior analisi e un miglior studio di quelle che sono le problematiche del territorio».