Cultura/ARTICOLO

A Pancole, tra le braccia della Madonna del Fiorentino

Nella patria della Vernaccia un famoso Santuario, meta di pellegrini e devoti

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013

A soli 3 km dalla torri di San Gimignano in mezzo alle colline che scendono verso Gambassi e Certaldo, si trova la frazione di Pancole, una località immersa nel panorama tipico della campagna Toscana tra vigneti e uliveti di pregio. Qui si produce la Vernaccia un vino bianco conosciuto e apprezzato in tutto il mondo e citato dallo stesso Dante nella Divina Commedia. Il paese è conosciuto soprattutto per il santuario di Santa Maria, che conserva l’immagine prodigiosa della Madonna col bambino del pittore rinascimentale Pier Francesco Fiorentino, una delle più celebri rappresentazioni delle Madonna del latte presenti in Toscana, realizzata alla fine del Quattrocento. Inizialmente l’immagine era contenuta in un tabernacolo che il tempo e l’incuria avevano ricoperto di rovi fino a celarlo alla vista dei fedeli. La tradizione vuole che nel 1688 Bartolomea Ghini, una poverissima pastorella muta fin dalla nascita, si fermasse inconsapevolmente vicino al tabernacolo e presa dallo sconforto per le sue tristi condizioni vedesse apparire una signora che l’avrebbe consolata dicendole di tornare a casa, dove avrebbe trovato tutto ciò che le fosse occorso. Bartolomea aveva parlato per la prima volta... corse a casa dove, oltre allo stupore dei genitori, trovò ciò che la Madonna le aveva promesso. Gli abitanti di Pancole si recarono sul luogo del miracolo e roncole alla mano, fecero pulizia delle sterpaglie e dei rovi, finché l’immagine dipinta dal Fiorentino, che qualcuno probabilmente conosceva, non riapparve. Nel togliere le piante qualcuno colpì involontariamente il volto della Madonna, producendo uno sfregio ancora oggi visibile all’altezza del naso della figura. Nel giro di due anni il tabernacolo venne inglobato in un santuario e nel 1695 la Madonna fu solennemente incoronata. La chiesa di Pancole fu distrutta nell’ultimo conflitto: i tedeschi in ritirata nella primavera del 1944 decisero di far saltare l’edificio. Miracolosamente la parete che ospitava il tabernacolo rimase in piedi. Il Santuario venne ricostruito nel 1949 sotto la direzione dell’architetto Severino Crott, rispettando il disegno originario. Oltre al Tabernacolo, il Santuario conserva moltissimi ex-voto, tavolette e medaglie con raffigurazioni dei miracoli operati dalla Madonna, tipico esempio di devozione popolare, molto diffusi anche nel resto della Toscana.

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