Made in Toscana/ARTICOLO

A tavola con il necessarioAccade a metà dei toscani

Il 29% insegue sconti ed offerte guidato dal principio di convenienza. Il 4% compra le sottomarche. E' quanto emerge da un sondaggio di Coldiretti Toscana

/ Samuele Bartolini
Mar 10 Dicembre, 2013
pane
Quasi la metà dei toscani compra da mangiare solo per il fabbisogno giornaliero. Il 29% insegue sconti ed offerte guidato dalla convenienza. Il 4% risparmia comprando prodotti sottomarca. E' quanto emerge da un sondaggio di Coldiretti Toscana che scatta una fotografia nitida sulla crisi senza fine che obbliga le famiglie a risparmiare a tavola. C'è però anche un 24%, più di due toscani su 10, che non bada a spendere di più preferendo prodotti di qualità, a km zero, magari acquistati direttamente dai produttori e nei mercati contadini di Campagna Amica presenti ormai in tutta la regione.

In sostanza, i toscani provano a non rinunciare alla qualità quando si mettono a tavola, ma contengono la spesa e gli sprechi alimentari partendo proprio dal pane che, per storia e tradizione, è il primo dei pensieri a tavola con una spesa di circa 77,75 euro ogni trenta giorni nel 2012 (il 16% dellaspesa media mensile per alimenti e bevande) anche se spendono 1,46 euro in meno rispetto al 2010.

Un dato su tutti la dice lunga sulla recessione in corso. Nel 2013 il 18% del numero di cittadini prepara il pane in casa, ma è cresciuta anche la diffusione di pani industriali ottenuti dalla cottura di impasti surgelati spesso importati dall’estero senza le necessarie garanzie qualitative. Una tendenza che ha costretto moltissimi laboratori storici a chiudere i battenti. Tuttavia resistono i pani della tradizione locale, tantissimi, come il Pane di Po prodotto in Lunigiana, il Pan di Ramerino, la Marocca di Casola e la Bozza Pratese