La Versilia in lutto per la scomparsa di Igor Mitoraj. Lo scultore, nato nel 1944 in Germania da genitori polacchi, si è spento nell’ospedale Saint-Louis di Parigi dopo una lunga malattia. Mitoraj era molto legato all’Italia e in particolare a Pietrasanta, dove aveva aperto uno studio nel 1983 e in cui risiedeva da tempo, alternando le sue permanenze nella capitale francese.
Mitoraj, nominato cittadino onorario di Pietrasanta nel 2001, aveva donato alla città versiliese alcune opere, come “Il Centauro” in bronzo, gli affreschi per la sala consiliare del Municipio e recentemente una lunetta per la facciata della Chiesa di Sant’Agostino che rapprenta l’Annunciazione.
"Sono profondamente colpito - ha commentato il sindaco di Pietrasanta, Domenico Lombardi, in una nota di condoglianze alla famiglia di Mitoraj e allo staff dello studio Argos - con Igor stavamo preparando una grande mostra che insieme avremmo aperto agli inizi di marzo nel complesso di Sant'Agostino e nelle piazze cittadine. Ho perso un grande amico; Igor è stato un grande artista del nostro secolo e Pietrasanta sentirà la sua mancanza. Amato follemente dal pubblico e dalla critica, talvolta discusso, ma sempre protagonista, con la sua generosità, delle vicende artistiche di Pietrasanta".
Nel 2015 proprio a Pietrasanta era in programma una grande esposizione dedicata allo scultore che avrebbe dovuto coinvolgere tutto il centro storico della città, mentre fino al 15 gennaio a Pisa si può ammirare la mostra “Angeli”, che raccoglie un centinaio di opere di Mitoraj in una location unica, Piazza dei Miracoli, che per la prima volta ha ospitato le creazioni di un artista contemporaneo.
Anche a Firenze sono conservate alcune opere dell'artista, come la grande scultura del Tindaro screpolato nel Giardino di Boboli, donato dopo la sua mostra antologica del 1999. Rimangono poi 16 disegni donati nel 2000 al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e il Doppio Autoritratto in bronzo, donato alla Galleria degli Uffizi – e entrato nella collezione degli Autoritratti del Novecento, parte della quale è in mostra nell’ultimo tratto del Corridoio Vasariano – nel dicembre 2003 su richiesta dell’associazione Amici degli Uffizi.
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