La crisi, le nuove politiche del comparto crediti, le minori possibilità di spesa hanno portato a una inesorabile involuzione del mercato dei finanziamenti. Le famiglie in grado di permettersi un prestito pluriennale diminuiscono, i criteri di concessione sono diventati più rigidi. La possibilità di porre i mutui del settore a confronto fra loro aiuta i consumatori a barcamenarsi in un ambito complicato e in un periodo storico ostile.
La crisi di liquidità che ha colpito le famiglie porta molti a cercare una casa in affitto anziché tentare la via dell’acquisto diretto accendendo un mutuo. Il dato non coinvolge soltanto i residenti italiani ma anche quelli stranieri, estremamente attivi in Toscana nella ricerca di abitazioni in affitto.
Stando alla ricerca curata dalla Fondazione Michelucci e intitolata “Abitare difficile in Toscana”, la regione si conferma tra le più attive, con un numero sempre più ingente di cittadini stranieri alla ricerca di un alloggio in affitto. Se negli ultimi anni la percentuale di chi fra loro è riuscito a stipulare un prestito per comprare casa è cresciuta (dal 15 al 22%), la maggior parte abita infatti in regime di locazione.
Il 46% circa degli stranieri intervistati è in affitto indipendente, il 48% in affitto condiviso (dato che interessa maggiormente gli immigrati giunti in Italia più di recente, ndr) e il 12% ha trovato posto in alloggi temporanei o precari. Stando a quanto riportato, infine, il 6% di questi individui vive purtroppo in una condizione di forte disagio abitativo.
I lavoratori stranieri residenti in Toscana sono molto attivi anche sul fronte delle case popolari. Su un totale di circa 640 alloggi di edilizia popolare oggetto di assegnazione a Firenze dal 2006 al 2009, ad esempio, circa l’80% è stato destinato ai cittadini italiani, ma la quantità di cittadini stranieri inseriti nelle liste di assegnazione degli alloggi è passata dal 13,5 al 43% dal 2000 al 2010.